Piombino, Natale al freddo per 60 famiglie nel “condominio sperimentale” di via Ischia: «Ci sentiamo abbandonati»
La protesta degli abitanti degli alloggi popolari costati 6 milioni di euro: «Non possiamo più vivere così»
PIOMBINO. Sessanta famiglie al freddo e senza acqua calda dalla prima settimana di dicembre. È la dura realtà degli alloggi popolari di via Ischia, inaugurati nel 2015 tra grandi promesse di sostenibilità grazie al programma “Contratti di quartiere”. Progetto costato sei milioni di euro, ma che continua ad essere sinonimo di disagi, incuria e spese insostenibili. Appartamenti Casalp sperimentali, ad alto risparmio energetico, finanziati con programmi di riqualificazione urbana, tra fondi pubblici e privati, ma dove i problemi sono sempre stati tanti.
Stavolta al centro delle polemiche c’è proprio la caldaia «precaria e con ritardi nelle riparazioni». Il problema? Ad inizio dicembre il guasto all’impianto condominiale di riscaldamento, che secondo gli inquilini era già in condizioni precarie da oltre un anno e mezzo. «Sapevamo che prima o poi sarebbe successo, ma nessuno è intervenuto per tempo – racconta Dalila Sani, una delle residenti che si fa portavoce della difficile situazione – e ora siamo al freddo... in pieno inverno».
Nonostante le continue segnalazioni, gli interventi si sono rivelati tardivi o insufficienti, lasciando anziani, bambini piccoli e disabili a vivere in condizioni difficili. A complicare la situazione il degrado diffuso nel palazzo: garage trasformati in discariche, rifiuti abbandonati, ascensori spesso fuori uso che isolano gli anziani e i disabili, e muffa che si accumula sulle pareti degli appartamenti. «La scorsa estate cadevano pezzi di marmo dalla facciata, e restano i calcinacci che piovono nei giardini – spiegano i residenti –. È pericoloso per tutti, soprattutto per i bambini».
A fronte di questa situazione, i costi per vivere negli alloggi si confermano a loro volta insostenibili. «Partiamo da un affitto base dai 40 ai 100 euro – spiegano gli abitanti –, ma con bollette, conguagli e spese condominiali arriviamo facilmente ai 700 o mille euro al mese». E prosegue una signora: «Ci sarebbe da comprarsela una casa, ma come si fa a farsi fare un muto con queste pensioni e a quasi 70 anni d’età?».
Bollette della luce che superano i 300 euro, spese di manutenzione straordinaria per riparare lampioni o porte continuamente vandalizzate e costi di pulizia delle aree comuni, spesso lasciate in stato di abbandono, rendono la situazione intollerabile per molte famiglie. Poi l’ultimo “regalo” del 2024: il Natale da trascorrere al freddo.
«Non è solo il disagio fisico, ma anche quello psicologico – sottolinea Lucia Pinna dando voce al sentire comune –. Vedere i nostri figli al freddo e sapere di non poter fare nulla è terribile». Nonostante alcuni interventi del gestore Casalp e incontri con l’amministrazione comunale, le soluzioni sembrano ancora lontane.
Dal canto suo, Casalp evidenzia, anche per gli immobili di via Ischia, le difficoltà di gestione, soprattutto a fronte di morosità diffuse: «Chi non paga l’affitto o le bollette grava sull’intero condominio – aveva ricordato in estate il vicepresidente Luca Ardenghi –. Tuttavia, comprendiamo il disagio di chi è in regola e siamo impegnati a trovare soluzioni».
Stavolta però gli abitanti dei 60 alloggi sollecitano risposte rapide e rispetto: «Non possiamo più vivere così, pagando cifre altissime per un palazzo che cade a pezzi. Vogliamo che qualcuno ci ascolti e che questi problemi vengano finalmente risolti. A cominciare proprio dall’acqua calda e il riscaldamento».
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