Piombino, si inaugura l’anno del catechismo ma è allarme per i pochi iscritti
Don Luca: «Dopo il Covid l’abitudine di mandare i figli non è più ripartita»
PIOMBINO. Oggi dalle 14,45 la palestra del Perticale si animerà di musica e giochi per inaugurare il nuovo anno di catechismo. Tutte le famiglie di ogni parrocchia piombinese sono dunque invitate ad una e propria festa all’insegna di giochi di magia e animazione cui, alle 17, seguirà la Santa Messa celebrata direttamente all’interno della struttura sportiva.
Lo scopo dell’iniziativa è evidentemente quello di dare il benvenuto ai bambini che si accingono a frequentare il primo anno preparandosi ad accogliere di nuovo quelli dei tre anni successivi. Insomma, un momento di divertimento e riflessione per invitare le famiglie a riunirsi e trascorrere del tempo insieme. Quel tempo tiranno che, specie nei giorni infrasettimanali, tende sempre a mancare e che forse rappresenta uno dei principali motivi della sempre più scarsa frequentazione al catechismo.
«Per parlare del drastico calo di presenze ai nostri corsi parrocchiali – dice Don Luca Fedi, parroco di Salivoli – possiamo prendere come punto di riferimento la pandemia che purtroppo ha rappresentato uno spartiacque tra quanto succedeva prima e ciò cui stiamo assistendo adesso. Probabilmente – prosegue – saremmo comunque andati incontro a un graduale allontanamento da quella che spesso veniva considerata una tradizione; fatto sta che dopo il Covid l’abitudine di mandare i propri figli a catechismo non è più ripartita». Difficile stabilire quali siano le motivazioni che hanno spinto ad una così brusca inversione di tendenza, forse i troppi impegni (sia dei genitori che dei figli) o forse un distacco che don Luca in realtà percepisce anche durante la Messa. Il punto è che i nuovi iscritti al catechismo per l’anno 2024/2025 nella sua parrocchia sono appena quattro, numero più o meno in linea con quello delle altre realtà piombinesi, tutte costrette a fare i conti con il medesimo problema. «Forse – sottolinea – molti adulti si sono semplicemente abituati a fare a meno della messa, mentre i ragazzi tendono sempre più alla solitudine. Giovani e giovanissimi hanno bisogno di parlare, di raccontare le proprie emozioni che troppo spesso restano inespresse e il catechismo può rappresentare un’ottima occasione in questo senso. Ormai da tempo- prosegue- si è abbandonata la tradizione scolastica dell’insegnamento religioso, con preghiere da imparare a memoria, quadernini e così via ad appannaggio di una maggiore interazione tra i partecipanti che ci sta particolarmente a cuore».
Partecipanti che sono divisi in due gruppi, ognuno seguito da due catechiste: il primo e il secondo anno in preparazione della Comunione; il terzo e il quarto in vista della Cresima. Dopo il momento di festa di domenica 17, la settimana successiva tutte le parrocchie inizieranno ufficialmente il nuovo anno di catechismo. «Tutti noi – commenta don Luca – possediamo una parte spirituale che qualcuno riconosce in Gesù piuttosto che in altre divinità o nella natura stessa. In ogni caso credo che all’uomo e alla donna del futuro sia giusto dare delle risposte. Molte delle ansie e delle fragilità del nostro tempo – chiosa – sono dovute proprio al fatto che l’uomo non risponde più a questo richiamo spirituale ed una parte di noi, restando vuota, finisce per essere riempita di paure e negatività».
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