Il Tirreno

L’intervista

Incendio sul traghetto per l’Elba, il direttore di macchina: «Ecco come sono riusciti a isolare le fiamme»

di Stefano Taglione
Incendio sul traghetto per l’Elba, il direttore di macchina: «Ecco come sono riusciti a isolare le fiamme»

Andrea Sirabella dopo il guasto che ha costretto la nave a rientrare in porto a Piombino poco dopo la partenza: «Fondamentale la tempestività d’azione»

21 agosto 2024
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PIOMBINO, «Le conseguenze degli incendi sulle navi sono imponderabili: dipendono da mille fattori. Dove colpiscono, ad esempio, e come vengono arginati, quindi dalla velocità di reazione dell’equipaggio. In questo caso, pur non avendo elementi a disposizione per giudicare, penso che i lavoratori della Corsica Ferries abbiano agito tempestivamente. Sono persone, come molti dei colleghi imbarcati sui traghetti per l’Elba, che quella nave la conoscono bene, perché ci lavorano da parecchio. Solitamente problemi come questi dipendono dalla vetustà della nave e dal fatto che in alta stagione, con le corse molto più frequenti rispetto agli altri periodi dell’anno, per i motori non c’è pausa». A parlare è Andrea Sirabella, elbano, direttore di macchina della compagnia di navigazione Aquavision e sindacalista della Uiltrasporti.

Sirabella, cosa sarebbe potuto succedere su un incendio del genere avesse colpito lontano dalla terraferma e non davanti a Piombino?

«Non conosco il tipo di incendio avvenuto sulla Corsica Express Three, ma molto probabilmente non sarebbe accaduto niente di diverso. L’unica differenza è il rientro in porto, perché dopo navighi con la propulsione che ti resta: un motore, due o tre, dipende. Mentre se non ne hai più serve un rimorchiatore».

Come agisce in questo caso l’equipaggio?

«Generalmente l’incendio viene spento con l’anidride carbonica, quindi con del gas, da remoto. Si chiudono le porte stagne, isolando l’area di intervento, e si azionano i comandi per lo spegnimento, soffocandolo».

Generalmente, quindi, la sicurezza dei passeggeri non è mai a rischio.

«Su questi mezzi no, l’attenzione è sempre molto alta e gli equipaggi sono sempre molto preparati. Chiaramente il passeggero può essere preoccupato, perché è comunque in mezzo al mare, ma problemi di sicurezza non ce ne sono. È fondamentale, lo ripeto, la conoscenza della nave da parte di chi ci lavora e il fatto che si intervenga subito. Il tempo di reazione è fondamentale».

Sembrerebbe che l’incendio abbia bloccato il portellone.

«Le conseguenze degli incendi, lo ripeto, sono imponderabili. Può essersi bruciata, ad esempio, una centralina elettrica che impedisce appunto l’apertura del garage. Se fosse avvenuto in un altro punto della sala macchine, magari, avrebbe potuto bloccare altro. In ogni caso, isolandolo, non si corrono pericoli».

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