Piombino, l’addio a Pietro Adilardi: il medico che aiutava tutti
Esule istriano, attivissimo nel sociale
PIOMBINO. L’amore per i familiari, il desiderio di aiutare chi aveva bisogno sin da quando, ortopedico, lavorava in ospedale e poi sempre nel
sociale. Questo lascia a quanti gli hanno voluto bene. Cordoglio in città per la scomparsa di Pietro Adilardi, 83 anni. Malato da tempo le
sue condizioni si erano aggravate nell’ultimo periodo. Laurea in medicina a Bologna nel 1976, poi specializzazione in ortopedia e
traumatologia a Pisa nel 1984. A lungo impegnato nel reparto di ortopedia sia all’ospedale nel centro storico che a Villamarina. «Per
oltre cinquant’anni socio della Misericordia - ricorda il governatore Luigi Coppola - e sempre pronto ad aiutare gli altri. Non ha mai voluto fare più che il vice governatore... una persona eccezionale».
Anche dopo la scomparsa della moglie la professoressa Maria Carmela Proto, sempre a servizio dei meno fortunati. Attivissimo pure attraverso il
Sovrano Militare Ordine di Malta di cui faceva parte è stato tra i promotori, nell’aprile dello scorso anno, insieme alla Misericordia di
un importante aiuto alla Diocesi per le famiglie bisognose. In prima fila nella commemorazione dei martiri delle foibe, portando sempre la testimonianza della sua famiglia che ha vissuto il dramma dell’esodo istriano. Lascia la figlia Maria Giulia. Dall’ospedale Villamarina la salma è stata composta alla sala del commiato in piazza Manzoni. La cerimonia funebre domani mattina nella chiesa della Misericordia (alle
ore 10.