Marco Della Felice, una vita per gli altri: va in pensione lo storico pompiere
Il commosso saluto dei colleghi per il capo distaccamento di Pescia
PESCIA. Non ha aspettato le 20 del 31 dicembre standosene seduto nella sede dei vigili del fuoco di Pescia ma, fino all'ultimo minuto, Marco Della Felice ha svolto il suo compito in aiuto degli altri. Alle otto della sera dell’ultimo giorno dell’anno infatti Della Felice ha tagliato il traguardo della pensione dopo 37 anni di servizio e 60 di età. Nelle ore precedenti però è stato comunque impegnato in almeno tre interventi che per lui hanno rappresentato la quotidianità per tanto tempo ma che, per chi non è pompiere, costituiscono imprese non da poco. «Ho partecipato con la mia squadra nello spegnimento di un principio di incendio in un appartamento e nel contrasto a una fuga di gas. Ho voluto così rendermi utile fino all'ultimo giorno in quella che io ho sempre interpretato come la mia missione di vita, quella cioè di aiutare il prossimo», dice Della Felice.
Una missione che è iniziata nel 1983, quando a Roma varcò il portone della scuola di formazione antincendio dei vigili del fuoco. «Avevo deciso di svolgere lì il servizio di leva che allora era obbligatorio e quando seppi che mi avevano destinato alla scuola delle Capannelle, a Roma, mi parve di toccare il cielo con un dito».
Superato il periodo di addestramento, per Della Felice è seguito l'anno di servizio obbligatorio. Al momento del congedo tuttavia, capì che quello era un "arrivederci e non certo un addio". Si mise quindi a disposizione del Corpo per essere richiamato in servizio per brevi periodi a seconda delle necessità del momento. Poi, nel 1988, partecipa al concorso nazionale e si piazza al trentesimo posto, conquistando non un posto fisso qualsiasi ma la possibilità di mettersi in gioco tutti i giorni in aiuto degli altri. La sua carriera prende quindi la strada dell'Emilia Romagna e della Lombardia, prestando servizio nei comandi di Bologna e Brescia. Poi, nel 2012, l'approdo definitivo a Pistoia, dove diventa capo reparto dei vigili del fuoco e responsabile di sezione operativa e capo distaccamento della sede dei vigili del fuoco di Pescia. Nel frattempo prende parte a tutte le più importanti operazioni di soccorso sul territorio nazionale dovute a varie calamità naturali. Con i suoi uomini scava fra le macerie delle case devastate dal terremoto in Abruzzo e nelle Marche e, con i gommoni e i mezzi anfibi, lotta per salvare vite umane durante l'alluvione che flagella la Romagna.
A restargli impresso per sempre è comunque il terribile incendio che, nell'agosto del 2022, devasta le alture intorno a Viareggio accanendosi con particolare veemenza sui boschi e sugli oliveti di Massarosa. «Ci trovammo a operare in una zona sì immersa nella macchia mediterranea ma con una folta presenza di abitazioni e quindi di residenti. In quell'occasione dovevo coordinare il lavoro di tre vigili del fuoco della mia squadra e di due volontari della Vab di Montenero che non avevo mai visto prima. Il nostro elicottero, che seguiva le operazioni dall'alto, ci invitava alla prudenza visto che stavamo per essere accerchiati dalle fiamme. Tutti gli uomini presenti effettivi e volontari, hanno però rifiutato categoricamente di lasciare il teatro di azione prima che anche l'ultima vita non fosse stata messa in salvo».
Nei due anni che seguono quell’esperienza per Marco Della Felice inizia l'inevitabile conto alla rovescia verso la pensione che, tuttavia, non sarà per lui fatta di solo riposo. «Continuerò a occuparmi di sicurezza sia per un'agenzia formativa che per la Cisl, il mio sindacato di riferimento. Mi prenderò comunque i miei spazi, dedicando più tempo a mia moglie Cinzia e a tutta la mia famiglia. Mia figlia, sette mesi fa, mi ha reso nonno di un bellissimo nipotino. Non vedo l'ora di poterci giocare in santa pace».
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