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Livorno, tragedia in carcere: detenuto trovato morto in cella a 41 anni

di Stefano Taglione
A sinistra la vittima, Manuel Morgon, a destra l'ingresso del carcere delle Sughere
A sinistra la vittima, Manuel Morgon, a destra l'ingresso del carcere delle Sughere

Il livornese Manuel Morgon deceduto nel sonno probabilmente dopo un malore. Indagine della polizia per fare cause su un dramma al momento senza spiegazione

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LIVORNO. Tragedia alle Sughere, dove alle 8 di mattina di martedì 4 febbraio è stato trovato morto nel letto della sua cella Manuel Morgon, un detenuto livornese di 41 anni. Un decesso, al momento, senza spiegazione: per questo, in carcere, sono intervenuti i poliziotti della scientifica e sul corpo verrà eseguita l’autopsia. Il giovane, l’estate scorsa, era stato condannato in primo grado a sette anni di reclusione per lesioni gravissime dopo che nel maggio di due anni fa aveva massacrato di botte sugli scali Novi Lena Massimo Galleni, 52 anni, titolare del “Sunset”, un locale sul pontile di Lido di Camaiore, da quel momento ridotto in stato vegetativo. Una vicenda, questa, che fece molto scalpore e per la quale a breve era prevista l’udienza in corte d’appello. Morgon, nato e cresciuto nella nostra città, era molto conosciuto e i suoi amici, dopo aver appreso la notizia, si sono radunati in lacrime fuori dal penitenziario.

Il decesso

Il quarantunenne sarebbe stato ucciso nel sonno da un malore. Le cause, però, non sono chiare: per questo la procura farà luce sull’accaduto. A dare l’allarme i poliziotti della penitenziaria, dopo la classica “conta” mattutina, il controllo che viene svolto ogni giorno nel penitenziario. Morgon si trovava, in regime di custodia cautelare, nella sezione “transiti”, dove sono ospitati i detenuti senza condanne passate in giudicato. Divideva la cella con due compagni, che però non si sarebbero accorti di nulla. Gli agenti, trovandolo immobile nel letto, hanno dato l’allarme, ma purtroppo il medico di turno, per salvarlo, non ha potuto fare niente: era morto da ore, dalla notte. Da capire, ora, perché: il malore è stato indotto da qualcosa? È avvenuto per cause naturali? Domande alle quali potrà rispondere solo l’autopsia. I poliziotti della questura, sopraggiunti nel penitenziario, stanno cercando di capire chi abbia incontrato il detenuto nelle precedenti, sia in carcere che durante gli eventuali colloqui.

Chi era

Morgon in passato era stato condannato per omicidio preterintenzionale, dato che nel 2005, nel corso di una lite condominiale, si era messo in mezzo spingendo un pensionato di 64 anni, morto il giorno dopo a causa delle gravissime ferite riportate dopo aver sbattuto la testa in seguito all’aggressione. Una pena che aveva già scontato, infatti ora si trovava alle Sughere in regime di custodia cautelare in quanto la sentenza per le lesioni gravissime non era passata in giudicato, ma in corso d’appello. Negli ultimi mesi era stato trasferito in altre carceri a causa del sovraffollamento delle Sughere, ad esempio a Solliciano, poi era tornato a Livorno.

I ricordi

Il garante livornese dei detenuti, Marco Solimano, lo conosceva bene: «Nonostante le difficoltà – le sue parole – era una persona gentile e molto disponibile alle relazioni. Ora bisogna capire che cosa abbia rotto questo equilibrio vitale, spero che le indagini della polizia e l’autopsia lo evidenzino». «Mi diceva sempre che ero la sua zia del suo cuore, nonostante non fosse mio nipote – così lo ricorda l’amica Rossella Bernardini – e lo vedevo spesso in pescheria. Era una persona buona con chi conosceva e avrebbe fatto qualsiasi cosa per darti una mano». 

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