Il Tirreno

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Basket/Serie B Nazionale

Montecatini, non è stata una pallacanestro champagne ma alla fine la Fabo chiude l’anno vincendo

di Lorenzo Carducci
Montecatini, non è stata una pallacanestro champagne ma alla fine la Fabo chiude l’anno vincendo

Una Rieti mai doma impensierisce gli Herons, che poi trovano le triple quando conta

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Lucca Il destino di questa Fabo è quello di continuare a forgiarsi contro le “piccole”, per arrivare un giorno a mettere in crisi le grandi. La vittoria contro Rieti con cui ieri ha chiuso il 2024 (e il girone d’andata casalingo con 7 vittorie su 9) s’inscrive in questo solco. Due punti meritati anche se sofferti, messi in tasca soltanto negli ultimi minuti grazie al ritrovato canestro da tre, di fronte ad una Npc che pur non arrivando a 70 punti segnati ha dato più di un filo da torcere, andando per tre volte in vantaggio.

Il successo dei cugini in maglia La T Gema preclude ogni speranza in chiave Coppa Italia, ma la priorità era finire l’anno con una vittoria che fa bene al percorso, nonostante il solito andamento a strappi tra parziali fatti e poi immediatamente subiti. Già nel solo primo quarto è una Fabo dai due volti: comincia che meglio non si può, con Dell’Uomo, capitano per l’assenza di Natali, a indicare subito la via seguito dai compagni per il prorompente 14-2. Poi, dall’uscita di Trapani e Klyuchnyk (il migliore dell’avvio con 6 punti), gli aironi incassano un contro parziale di 10-0 con l’impronta di Cassar e si trovano con tutto da rifare. Nel pieno della girandola dei cambi c’è spazio anche per il ritorno in campo di Nicola Mastrangelo, accolto dagli applausi del PalaTagliate per il rientro dall’infortunio alla coscia che lo ha tenuto fuori per sei partite. Dagli ultimi minuti della prima frazione la partita s’inchioda sul punto a punto e coi suoi uomini chiave, in primis l’americano Thomas e Meluzzi, Rieti mette anche il naso avanti, sfruttando le polveri bagnate degli Herons (2/13 da tre all’intervallo, a inizio ripresa 2/17) colpevoli anche di un paio di distrazioni insolite in difesa.

La boccata d’ossigeno arriva con le accelerate di Trapani e le iniziative di Klyuchnyk e Arrigoni, grazie alle quali le maglie bianche ritrovano i due possessi di vantaggio. Per un attimo nel terzo quarto diventano anche quattro, sul 52-41, con Trapani e il lungo ucraino di nuovo azionisti di maggioranza della cooperativa rossoblù. Ma quasi come per un infausto automatismo già visto anche in altre partite, ecco un altro black out della Fabo e un altro break (12-0) della Npc, che risorpassa sostenuta dalla classe di Thomas e dalle triple di Meluzzi e Baldassarre. Allo scoccare del 30’ Sgobba insacca il siluro dalla sua lunetta, ma gli arbitri non lo danno buono e il pubblico di casa si fa sentire. È il momento ideale per fare pace col tiro da tre, detto fatto: quattro triple di Chiera che fino a quel momento era a 0/6 e le due in mezzo di Dell’Uomo a regalare agli aironi prima il +9 e poi, dopo l’ennesimo colpo di reni di una Rieti mai doma, il +11, confermato dalla perla finale di un Arrigoni in doppia doppia che proietta i ragazzi di Barsotti al cenone di San Silvestro. Cotechino, lenticchie e qualche sprazzo (pochi ma sufficienti) di basket champagne.

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