Il Tirreno

Montecatini

Violenza sulle donne

Montecatini, prova a soffocare la sorella con un cuscino e poi con le mani: lei si salva lottando

di Massimo Donati
Un intervento dei carabinieri (foto d’archivio)
Un intervento dei carabinieri (foto d’archivio)

L’ha chiusa in camera a chiave, entrando all’improvviso. La donna ha raccontato che non c’erano stati precedenti violenti ma ha una sua spiegazione per l’accaduto

24 luglio 2024
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MONTECATINI.  Un raptus improvviso. È piombato in camera della sorella, l’ha afferrata e l’ha trascinata nella propria. E lì l’ha scaraventata sul letto, dove prima ha cercato di soffocarla con un cuscino e poi ha tentato di strozzarla. Solo graffiandolo ripetutamente la donna è riuscita a liberarsi dalla stretta del fratello, per poi scappare dall’appartamento e salire al piano di sopra per chiedere aiuto a una vicina.

È con le accuse di tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia ed estorsione che, nel pomeriggio di domenica, dopo la telefonata arrivata al 112, i carabinieri hanno arrestato un 52enne operaio di Montecatini. Accorsi sul luogo dell’aggressione, nella periferia ovest della città, hanno trovato la vittima in lacrime, seduta sui gradini di accesso alla palazzina, con una borsa del ghiaccio premuta sulla testa, a causa del colpo subito sbattendo contro la testata in ferro del letto quando si è divincolata per salvarsi la vita.
L’ipotesi su cosa abbia scatenato la violenza
La donna ha poi raccontato ai militari dell’Arma di non capire come mai il fratello– di qualche anno più giovane di lei – l’avesse aggredita in quel modo. Probabilmente a scatenare la sua rabbia – nell’ultima settimana sempre più evidente – pensa possa essere stato il fatto che non assumeva più gli psicofarmaci che gli erano stati prescritti per la depressione in cui era caduto dopo la separazione dalla moglie e per via della quale si trovava a casa dal lavoro da qualche tempo. Fatto sta che da quando, alcuni mesi prima, era tornato a vivere con lei nell’appartamento ereditato dai genitori, non era mai stato così violento. Fin da subito aveva iniziato a maltrattarla psicologicamente, con continue pressioni per avere denaro, cibo e sigarette, non contribuendo minimamente alle spese domestiche. Negli ultimi giorni però c’erano stati anche strattonamenti e percosse sulla testa, ogni volta per il più futile dei motivi. Tant’è che, per paura, la notte aveva iniziato a chiudersi a chiave nella propria camera. Fino ad arrivare al raptus di quel pomeriggio.

Cosa è successo
Come accennato, la donna – che lavora come insegnante – si trovava nella sua camera quando il fratello, con uno sguardo spiritato, è piombato all’interno e l’ha trascinata via. Dopo aver chiuso a chiave la porta della propria stanza e averla scaraventata sul proprio letto, prona, le è saltato addosso e con un cuscino premuto sulla testa ha cercato di soffocarla. La donna ha raccontato di non sapere dove possa aver trovato la forza per divincolarsi. Ma quando si è rigirata, il fratello le ha stretto le mani attorno al collo. Rendendosi conto che così sarebbe morta, ha fatto appello a tutte le sue energie e, graffiandolo ripetutamente sull’addome, si è liberata, riuscendo a scappare.

È stato a quel punto che si è accorta che il fratello le aveva nascosto sia la chiave di camera che il cellulare, così, scalza, è corsa dalla vicina del piano di sopra per telefonare al 112.

Una volta arrivati i soccorritori del 118, in loro presenza ha avuto il coraggio di rientrare in casa e vestirsi, e di chiedere al fratello la restituzione di chiave e cellulare. L’operaio però le ha detto che se non fosse andata subito a comprargli un pacchetto di sigarette non glieli avrebbe restituiti (da qui poi l’accusa di estorsione contestata). Portato in caserma, il 52enne è stato quindi arrestato e, su disposizione della procura, portato in carcere.


 

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