“Chicco” Evani contro il suo passato: il mister della Samp concluse la carriera da calciatore con la Carrarese
Segnò un gol decisivo su punizione: «Non mi sentivo più di fare certi sacrifici, avevo semplicemente perso le motivazioni»
CARRARA. L'ex Alberico Evani contro il suo passato. L'attuale allenatore della Sampdoria (domani, 25 aprile alle 15 al dei Marmi avversario degli azzurri) giocò con la maglia della Carrarese nella lontana stagione 1997-1998 in Serie C1. Un'annata difficilissima per la Carrarese, reduce da un girone d'andata disastroso: dieci punti e una sola vittoria. Sulla panchina subentrarono Piero Braglia prima e Simone Boldini dopo. L'allora presidente Luciano Grassi decise di affidare le redini della squadra a Giampiero Vitali che abbandonò la scrivania di direttore tecnico per tornare a lavorare sul campo. Fu proprio il compianto Vitali a chiamare a gennaio Evani. Il centrocampista massese aveva alle spalle una carriera da sogno, vissuta con le maglie del Milan (scudetti, coppe Campioni, Intercontinentali) e della Nazionale (la finale di Pasadena a Usa'94). Per Chicco, 13 presenze e un gol decisivo a Fiorenzuola su punizione (gli azzurri vinsero 2-1).
In un'intervista rilasciataci il 29 agosto 2009, Alberico Evani ricordava: «Tre punti vitali conquistati in rimonta (Polidori firmò il pareggio, nda). Tornare a casa senza risultato pieno forse avrebbe voluto dire retrocessione. La squadra non si è fermata lì quel giorno, collezionando tante altre vittorie decisive fino ai playout. Credo che il merito di quell'impresa vada soprattutto a quella persona che purtroppo non c'è più, che è Gianpiero Vitali autore di un vero miracolo». La salvezza si sarebbe poi concretizzata ai playout, vinti contro il Prato: 2-0 al Dei Marmi (Menchetti e Polidori), 0-1 al Lungobisenzio (prodezza di Ratti). Evani iniziò con la Carrarese anche la stagione 98-99, ma durante la preparazione annunciò il ritiro dal calcio giocato. «Non mi sentivo più di fare certi sacrifici – ricordava Evani nella stessa intervista – nessun dissapore col nuovo tecnico Tazzioli. Avevo semplicemente perso le motivazioni».