Frana a Moneta, distrutti 16 metri di mura storiche e il canale è devastato: «A rischio l’abitato di Fossola»
Italia Nostra e le due Pro loco adesso temono l’effetto-tappo. L’assessora ai lavori pubblici: «I sopralluoghi del Comune sono continui»
CARRARA. Sbriciolata. Che disastro. Restano due metri e 80 centimetri della cinta muraria – quattrocentesca – del Borgo del Castello di Moneta, ovvero, quella linea di fortificazione che un tempo abbracciava il villaggio; correva per più di 18 metri prima della frana del 18 aprile. È quanto hanno rilevato i sopralluoghi degli affezionati a questo lembo di terra che conserva tracce di una storia antica. Si sono verificati poi almeno cinque smottamenti sulla via Forestale che dovrebbe consentire di attraversare a piedi o in auto l’intero percorso ad anello intorno al Castello, e che si ricongiunge con via Moneta che corre nel borgo. Rivela, però, qualcosa di ancor più allarmante un ultimo sopralluogo fatto a Pasquetta dai componenti della sezione Apuo-Lunense di Italia Nostra, dalla Pro Loco Salviamo il Castello di Moneta e dalla Pro Loco Fossola-Moneta.
L’avvisaglia
Sono scesi nel letto del Canale Bertino. E hanno seguito “il fianco” della collina di Moneta fin sotto al Canale Bertino, che nasce dalla pendice collinare – la Costa di Bastia – e sovrasta l’abitato di Fossola. Tale canale riceve nell’alveo fossi considerati minori: tra questi ce n’è uno chiamato Fosso di Moneta.
L’imprevisto
Nella notte tra il 17 e il 18 aprile il Fosso di Moneta «è stato investito da una frana che si è staccata dalla cinta muraria del Castello e dal terrapieno che sovrasta il Borgo di Moneta»: «E, oltre alle Mura sbriciolate ha trascinato con sé alberi, sassi e pietre e una notevole quantità di terra che, scivolando verso valle, si è arrestata sul fondo del Canale Bertino». Siamo a cento metri dal cimitero comunale di Fossola.
Le immagini
Foto scattate da Italia Nostra e Pro Loco mostrano che «il fossato è stato profondamente scavato dalla forza dell’acqua e dalla massa di detriti che l’ha attraversato per tutta la sua lunghezza, 200 metri in linea d’aria dalle mura franate al fondo del Canale».
Il timore
Italia Nostra e le due Pro loco tirano le somme: «Se non si interviene nella pulizia dell’alveo – sostengono – è alto il rischio idro-geologico nel greto del Canale Bertino che, come possiamo vedere dalle fotografie, risulta essere interamente ostruito dalla frana del 18 aprile». «Ed è bene ricordare – sottolineano e questo è il punto-clou – che poco più sotto seguendo il canale, circa cinquecento-seicento metri dopo il cimitero comunale, inizia l’abitato di Fossola. Se non si interviene al più presto, si rischia di mettere in pericolo le abitazioni che si affacciano sul canale».
Qui il Comune
Il Tirreno ha chiesto a Palazzo civico che cosa si stia facendo: «A Moneta i sopralluoghi del Comune – risponde l’assessora ai lavori pubblici Elena Guadagni – sono continui. Al momento i nostri tecnici sono impegnati per poter arrivare al più presto al ripristino della strada pubblica»; Guadagni rammenta anche che prima del crollo della cinta muraria, dal Comune era partita un’ordinanza di richiesta di messa in sicurezza destinata a un privato. Certo è che Moneta deve essere preservata: oltre a essere un Luogo del Cuore per i carraresi è la seconda tappa del Percorso di Aronte – che “gira” sulle colline di Carrara per 56 chilometri – inaugurato dal Comune nel giugno 2021. In pompa-magna.