Gabriele Paolini, parla il super campione toscano dell’Eredità: «Con il mio “metodo” ho vinto 300mila euro… e non finisce qui»
Si racconta il giovane lunigianese che ora spopola anche sui social: «Vi dico qual è stata l’emozione più bella delle 33 puntate»
MULAZZO. È diventato in 33 puntate – numeri che scomodano i record – uno dei volti più apprezzati del programma L’Eredità, che va in onda su Rai 1 ed è condotto da Marco Liorni. Parliamo del lunigianese Gabriele Paolini, 30 anni ancora da compiere (a luglio), una laurea in giurisprudenza a Pisa e un dottorato in Law and Economics tra Bologna, Amburgo e Rotterdam concluso proprio a ridosso delle registrazioni delle puntate del programma. Impiegato comunale a Mulazzo – dove è nato peraltro, nella frazione di Groppoli per la precisione –; oggi a Roma in comando presso il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
La genesi di un campione
«Ho sempre seguito il programma, soprattutto durante il periodo con Christian, l’infermiere campano che è attualmente secondo come numero di puntate in stagione (superato proprio da Gabriele…,ndr) e tra i primi, complessivamente, come montepremi. Mi è sempre piaciuto il format dell’intero programma, oltre ovviamente agli step finali come il Triello e la Ghigliottina. I miei amici poi mi hanno convinto a partecipare: mi dicevano “sei forte, iscriviti”. E così è stato: ho mandato una mail, ho compilato un form con una mia biografia ed è arrivata la chiamata…», racconta a Il Tirreno Gabriele Paolini.
Numeri e social
33 puntate, 16 ghigliottine, 300mila euro di montepremi lordo: i numeri del suo percorso, con l’ultima puntata arrivata venerdì 18 aprile che ha sancito l’eliminazione del super campione che riceverà, ricordiamo, l’abbraccio del suo territorio con l’incontro nella sala consiliare del municipio di Mulazzo, dalle 10,30 di giovedì 24 aprile. «In molti adesso mi fermano, mi fanno domande, sono curiosi: so di aver rappresentato il mio territorio e mi fa molto piacere», aggiunge ancora. Un personaggio molto apprezzato anche sui social, visti i tanti messaggi durante la sua partecipazione e nella puntata in cui è uscito dal programma: «Sì, ho visto e sono molto contento anche di questo aspetto. Indubbiamente fa piacere: pensare che ho dovuto mettere il profilo Instagram “pubblico”, non riuscivo più a rispondere alle tante richieste…», osserva.
Emozioni e parole
E arriviamo alla domanda d’obbligo: come ci si prepara a un gioco così, al di là del grandissimo risultato che ha raggiunto. «Sinceramente non ho fatto allenamenti specifici, anche perché mi ero appena trasferito a Roma. Ripeto: ho sempre seguito il programma, sono una persona che si documenta e sono molto curioso, se vedo qualcosa, anche sul web, che attira la mia attenzione, cerco subito informazioni per poter approfondire», rivela ancora il lunigianese a Il Tirreno.
Poi i momenti clou di questo percorso speciale durato ben 33 puntate, come detto: «L’apice delle emozioni, ovviamente, è stato raggiunto con la vittoria dei 200mila, con la parola “buca” da indovinare seguendo le cinque parole – dare, palla, ora, orchestra e stradale – come indizi. Che poi la difficoltà è proprio immaginare e reimmaginare il percorso quando vedi comparire e scendere le parole e scegli quale scartare, perché devi formarti già lì una prima idea. Da casa è più semplice, è chiaro: al di là dell’emozione dello studio, da casa hai la possibilità di vedere sullo schermo le parole in fila. La parola più difficile? Sarebbe facile dirlo adesso, probabilmente “Caduta” (la terza che ha indovinato è stata Unione, ndr): è stato decisivo il collegamento con il film “Anatomia di una caduta” del 2023. Senza quel collegamento forse non l’avrei indovinata. Ma ci sono stati altri momenti molto belli: quando ho fatto un filotto nei “Cento secondi”, anche se non ho vinto, è stato bellissimo. Forse da casa non si percepisce il calore del pubblico, gli applausi, le esultanze: ti trascina come se fosse una prestazione sportiva…», racconta.
Il ritorno?
E poi la speranza di tanti appassionati del gioco: quella di rivedere il campione, con la passione degli acquerelli, nel programma Rai. «Se ci sarà un’edizione dedicata ai campioni…», conclude Paolini.