Il Tirreno

Il ricordo

Carrara, cultura ed editoria in lutto per la morte di Monica Papagni


	Monica Papagni scriveva con lo pseudonimo di Melania Soriani
Monica Papagni scriveva con lo pseudonimo di Melania Soriani

Grande autrice ed ex dipendente comunale: aveva 59 anni. Ha promosso campagne pubbliche sulla lotta ai tumori e nel 2023 aveva incontrato anche l’ex presidente della Camera e parlamentare Laura Boldrini

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CARRARA. È un lutto gravissimo per il mondo della cultura e dell’editoria la scomparsa di Monica Papagni, 59 anni, ex dipendente del comune di Carrara – in molto la ricorderanno all’ufficio dello staff del segretario generale, all’anagrafe e all’economato – e nota e apprezzata scrittrice con lo pseudonimo di Melania Soriani.

Originaria di Roma, sposata, cinque figli, negli ultimi anni ha combattuto contro un tumore, promuovendo anche campagne pubbliche. I funerali si terranno mercoledì 16 aprile, alle 10,30, partendo dall’obitorio comunale di Carrara per il tempio crematorio di Turigliano.

Di sé stessa, Monica Papagni-Melania Soriani scriveva: «Lettrice molesta. Apprendista bardo. Leggere, tutto. Ascoltare storie, tutte. Raccontare storie, solo alcune. Ricordare. I libri, ovunque e sempre. Cinema e teatro, meraviglie di cui non riesco a fare a meno. Scrivere, imperfezione imperfettibile con cuore e impegno».

Nel suo curriculum letterario nel 2023 c’è il premio per la miglior biografia nella sezione narrativa edita della decima edizione del Premio internazionale di letteratura Città di Como per il suo Bly, per Mondadori Editore; sempre grazie a Bly, sempre nel 2023, è seconda classificata al Premio Milano International nella sezione narrativa edita e nel 2022 vince il Premio Selezione Bancarella 2022. In precedenza, nel 2021, è terza classificata al Premio Giallo Luna Nero Notte, Giallo Mondadori, con Delitto al Calamaro dispettoso del 2020; poi è prima classificata al Premio internazionale Città di Sarzana con In Viaggio con Amir, 2020. E ancora, è finalista al Premio Altieri 2020 Segretissimo Mondadori con Il Codice di Leningrado, e non solo.

Quanto a Bly, è liberamente ispirato alla storia di Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran, che a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento fu tra le prime donne reporter capaci, con le sue inchieste, di cambiare la Storia. Nellie Bly fu una figura leggendaria del femminismo ante litteram, pioniera delle pari opportunità in una società maschilista e profondamente conservatrice, ma anche l’inventrice del giornalismo sotto copertura, e un’avventuriera straordinaria, capace di compiere il Giro del Mondo in meno tempo del Phileas Fogg di Jules Verne.

Melania Soriani aveva raccontato la storia vera e ancora poco nota di una donna eccezionale, mettendone in luce la forza e la fragilità, il coraggio e la tenacia che l’avevano portata a realizzare traguardi impensabili per i suoi tempi. Monica Papagni, in prima persona, aveva invece raccontato della sua malattia e aveva spiegato, lanciando una campagna pubblica, nel 2023: «Il farmaco che potrebbe tenere a bada il mio tumore ci sarebbe, ma non è ancora rimborsabile. Ho intrapreso una battaglia mediatica, nel tentativo di accelerare la rimborsabilità di Enhertu». A settembre 2023 aveva incontrato anche l’ex presidente della Camera e parlamentare Laura Boldrini, per spiegare il problema, e aveva inviato una lettera a tutte le parlamentari.

La notizia della sua scomparsa ha provocato dolore e cordoglio. Anche il Premio Bancarella, con un post, la ricorda: «Finalista al Premio Bancarellino e al Bancarella. Una grande autrice ma soprattutto una grande persona. Ci mancherai. Ciao Melania».
 

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