Massa, danno fuoco al lavarone in spiaggia: balneari nel mirino del Wwf apuano
Il Consorzio prende le distanze: «Da anni comunichiamo come va smaltito»
MASSA. Si sono ritrovati la spiaggia ricoperta di lavarone e hanno pensato di eliminarlo, bruciandolo. Questo nonostante sia vietato da una legge nazionale che lo considera come rifiuto urbano, dal momento che, insieme alla legna, a riva ci arriva anche altro. Autori dei fuochi non autorizzati sarebbero alcuni balneari di Poveromo. A dirlo è il Wwf di Massa Carrara ma il fatto è confermato dal Consorzio degli stessi balneari che però prende le distanze dai colleghi.
«Un vero e proprio girone dantesco la situazione che si mostra ai nostri occhi – dice Gianluca Giannelli, presidente del Wwf apuano-: decine di pile di tronchi, rami, canne e altro, dati alle fiamme con fumi che ammorbano l’aria pieni di sottilissime polveri che penetrando nei polmoni che sono molto pericolose comprese le altrettanti sostanze chimiche cancerogene». A detta di Giannelli «un individuo stava per gettare un secchio di benzina con il pericolo di un ritorno di fiamma». E sarebbe stato bloccato.
Il litorale, secondo il Wwf, «sta diventando un luogo pericoloso dove chi passa a piedi o in bicicletta credendo di averne un beneficio di salubre brezza marina, si ritrova intossicato da inquinanti peggio di come vivere in una metropoli».
Sul caso interviene anche il Consorzio dei balneari. «Ci dissociamo da coloro che hanno scelto di appiccare il fuoco alle cataste di materiale organico e non, sulla spiaggia – interviene Itala Tenerani, presidente – . Sono gesti diametralmente opposti agli obiettivi di tutela ambientale che come associazione portiamo avanti. Bruciare il materiale in spiaggia è pericoloso per l’incolumità delle persone e della salute di tutti noi ed è un gesto inutile, perché ormai da anni collaboriamo con l’amministrazione per organizzare i punti di raccolta da cui prelevare i rifiuti spiaggiati. Comprendo che potrebbe essere un atto conseguenza del malessere per la prolungata attesa dello smaltimento di tale materiale, ma non possiamo in alcun modo accettare che si compiano tali gesti. Non è inoltre da escludere che in alcuni punti possano essere state azioni compiute da terzi. Come Consorzio da anni siamo impegnati nella comunicazione interna per informare e formare i nostri associati sulle modalità con le quali bisogna pulire la spiaggia, dalla divisione dei rifiuti alle tempistiche, dalla comunicazione dei punti di raccolta concordati con Asmiu alle modalità di conferimento. Abbiamo già diffuso la notizia internamente di non bruciare autonomamente le cappe di legna, perché a breve saranno comunicate le tempistiche per lo smaltimento».