Carrara dice addio al suo “Conte”: fu dirigente alla Gaspari Menotti
Un personaggio davvero conosciutissimo in quello che è il centro storico della città del marmo
CARRARA. La città di Carrara perde il suo “Conte”. Umberto Micheletti, 91 anni, è morto infatti nella mattinata di domenica 23 marzo. Personaggio conosciutissimo in quello che è il centro storico della città del marmo, era chiamato con questo soprannome – il “Conte”, appunto – dai tanti che lo conoscevano e dagli amici di una vita per i suoi modi sempre signorili e gentili con cui si comportava e si rapportava con le persone, anche completi sconosciuti. Comportamenti a cui abbinava un modo sempre distinto ed elegante di vestirsi sia fuori che all’interno delle mura domestiche. Uno stile che lo ha caratterizzato per tutta la sua lunga vita e che ne ha segnato un tratto distintivo e unico nel suo genere.
Nato il 13 febbraio 1934 nel palazzo in piazza dell’Accademia, Micheletti è cresciuto nello storico vicolo Dell’Arancio – allora chiamato “Su d’Dret” – una delle vie più caratteristiche e piene di vita del centro cittadino. Abilissimo tiratore, ha trascorso un periodo da militare nel reparto degli Alpini prima di ritirarsi a vita civile. A partire dal 1963 ha iniziato a lavorare nell’azienda Gaspari Menotti Technologies, dove è rimasto per tutta la sua vita lavorativa arrivando a ricoprire – in ben 43 anni di carriera all’interno della società – il ruolo di responsabile amministrativo della ditta. Amante della vita, del buon vino e della buona cucina, era anche un uomo di profonda cultura. «Le sue passioni più grandi – lo ricordano la nipote Ilaria Congiu e tutti i suoi famigliari – erano l’arte, la lettura e soprattutto la musica: era un vero melomane». Anche per questo faceva parte dell’associazione Italia Nostra, Onlus che si pone come obiettivo la salvaguardia dei beni culturali del territorio, ed era un fervido collezionista di articoli di giornale e di libri. «Tra i tanti che in questi due giorni ci hanno chiamato per manifestare il proprio cordoglio – racconta la nipote – c’è stato anche il vecchio responsabile delle vendite della Garzanti, che ormai conosceva bene mio nonno».
Micheletti era un uomo estremamente positivo, che vedeva nella vita un bene prezioso e che riusciva a vedere «una luce di speranza anche nei momenti peggiori – lo ricorda la nipote – di lui oggi ci restano tutte le sue storie, le sue pile di agende, i libri, gli articoli di giornale che collezionava». Tanti ricordi che arrivano anche da tutte le persone che, saputo della sua morte, si sono strette intorno alla famiglia di Micheletti, molto nota a Carrara, e in particolare alla vedova Cristina Costi, alle due figlie Anna e Nicoletta, al genero Francesco Congiu e alle nipoti Ilaria Congiu e Mariapia Micheletti. Secondo quelle che sono state le ultime volontà del 91enne, non si terranno funerali: la famiglia procederà con la cremazione nel forno del cimitero di Turigliano alle 14 di giovedì 27 marzo.