Lorenzo Bertanelli, morto sul lavoro a Genova: il thruster, l’elica fatale e le urla dei colleghi
Il presidente della Regione Liguria: «Ci impone di rafforzare il nostro impegno per la sicurezza»
GENOVA. Lavorava alla rimozione di un thruster, un’elica sotto scafo che si trovava sotto uno yacht, Lorenzo Bertanelli, l’operaio di 36 anni, dipendente della ditta Mec Line srl morto questa mattina – 5 febbraio – in porto a Genova. Il macchinario, dal peso di diverse tonnellate, è caduto schiacciandogli la testa e il torace. Inutili i tentativi di soccorso. Ente Bacini e il settore dei metalmeccanici hanno proclamato uno sciopero per la giornata di oggi e per quella di domani, 6 febbraio, con corteo nella zona delle riparazioni navali. «L’ennesima morte sul lavoro», ha commentato sconsolato l’ad di Ente Bacini Alessandro Terrile.
Le reazioni delle istituzioni
«Apprendo con sgomento della tragedia che si è verificata in porto a Genova e che è costata la vita a un operaio. Voglio esprimere ai familiari della vittima il cordoglio dell’intera Regione Liguria in questo momento di grande dolore». Così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci dopo l’incidente mortale. «Ogni vita persa sul lavoro – aggiunge Bucci – è una ferita profonda per la nostra comunità. Una tragedia che ci impone di rafforzare il nostro impegno per la sicurezza. È indispensabile proseguire il confronto con tutti gli attori del mondo del lavoro per adottare misure sempre più efficaci nella tutela dei lavoratori».
«Con sgomento e profonda tristezza apprendiamo la notizia del tragico incidente sul lavoro in cui ha perso la vita un operaio presso Molo Giano: a nome mio e di tutta la giunta desidero esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai colleghi». Così il vicesindaco di Genova, facente funzioni, Pietro Piciocchi dopo l’incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi. «Un altro fatto doloroso –sottolinea – che ci ricorda con forza come la sicurezza sul lavoro sia, per tutto il Paese, un impegno prioritario, che istituzioni, mondo imprenditoriale, sindacati e rappresentanti dei lavoratori devono perseguire in modo unitario, senza mai abbassare la guardia. Non è accettabile che nel 2025 si possa ancora morire di lavoro».
Lo sciopero
«Questa mattina un operaio metalmeccanico, operante presso le Riparazioni Navali del Porto di Genova, ha perso la vita in un infortunio sul lavoro. La scia di sangue sul lavoro deve essere fermata. In Liguria gli infortuni mortali sul lavoro sono in aumento: sono stati 26 nel corso del 2024 contro i 22 dell’anno precedente: una vera e propria mattanza». Lo affermano in una nota il segretario della Cgil di Genova Igor Magni e il segretario della Cgil della Liguria Maurizio Calà. «È evidente – prosegue la nota – che su salute e sicurezza sul lavoro non si fa abbastanza: istituzioni e imprese devono interrogarsi su questo fallimento del sistema che ogni giorno miete vittime innocenti. La Cgil tutta si stringe al dolore di familiari, parenti e amici e sostiene lo sciopero dei lavoratori del comparto metalmeccanico delle Riparazioni Navali e dell'Ente Bacini del Porto di Genova».