Il suo cane l’ha vegliato per tutta la notte: così è morto “Zio Marco”. Cosa sappiamo del suo passato
Carrara, lo rivelano i filmati delle telecamere della zona: il clochard si è accasciato all’improvviso
AVENZA. Non è morto solo Marco, Marco Basciu, 64 anni, una vita di strada per scelta, trovato senza vita all’alba di mercoledì nei pressi della galleria commerciale La Prada, sul retro del supermercato Coop. Il suo cane, un incrocio con un pastore maremmano – che teneva con sé da cinque mesi – l’ha vegliato tutta la notte.
Gli occhi elettronici
In questa tragedia sono gli occhi elettronici delle telecamere di videosorveglianza della zona a donare una nota di tenerezza estrema a quanti oggi si commuovono per la sua scomparsa: dai filmati si vede “Zio Marco” – così lo chiamava la comunità avenzina che lo aveva “accolto” da una quindicina d’anni, lui che era di origini sarde – che si accascia, e il suo cane che non si allontana ma che lo veglia tutta la notte.
L’ipotesi
Dovrebbe dunque avere avuto un malore improvviso Marco che negli ultimi tempi – testimonia qualche avenzino – non si sentiva bene e aveva perso l’appetito: «La vita di strada, a 64 anni, comincia a pesarmi», aveva detto non molto tempo fa all’amica Anna Ferrandi che l’ha visto, per l’ultima volta, martedì mattina.
La sua storia
Dalla CarraraCarni, la macelleria “della Coop”, aveva sempre qualche bistecca; dalla pasta fresca di Giancarlo Rosolini arrivava un piatto caldo di trippa. Avenza voleva bene a quest’uomo che era un clochard, che era nato a Sant’Antioco, nel sud ovest della Sardegna. E che raccontava di aver fatto il pescatore da giovanissimo, con il padre, e di aver addestrato in seguito cani. Perché avesse poi lasciato l’isola per il Continente, scommesso sulla strada, resta un fatto suo: personale, riservato. La famiglia, informata della morte, starebbe arrivando a Carrara: per l’ultimo saluto, per le poche cose che possedeva – tra cui l’inseparabile radiolina con cui sentiva la musica rock – e per il suo cane, oggi custodito da un avenzino che spera di poter tenerlo con sé, sempre che la famiglia non abbia nulla in contrario.
Il caso politico
Con la commozione, il caso di Marco Basciu ha scatenato anche una diatriba. Accuse alla sindaca Serena Arrighi e alla sua giunta sono state mosse da alcuni avenzini – da Michela Pinelli del comitato Avenza R-Esiste, per esempio: perché Marco Basciu è il secondo clochard che muore ad Avenza nel giro di poco tempo. Che cosa fa Palazzo civico per i senza-tetto? Nel mirino è finita, soprattutto, la vicesindaca con delega al sociale Roberta Crudeli, che rammenta che quella di Marco era stata «una scelta personale» mentre enuncia i progetti a sostegno delle persone in condizioni di estrema povertà: «Coi finanziamenti del Pnrr abbiamo ottenuto risorse per ristrutturare l’immobile che ospita la mensa della Caritas dell’Annunziata a Marina, e per realizzare, lì, un appartamento con tre posti destinati al servizio di housing first che consentiranno di incrementare l’offerta in città», spiega Crudeli che ricorda anche il realizzando progetto in via Toniolo ad Avenza di una stazione di posta, per le persone che sono in situazioni di fragilità; «Si tratta di un servizio molto importante – aggiunge Crudeli – che dà un primo luogo di assistenza a chi sceglie di vivere ai margini; eppure proprio questo progetto è stato apertamente criticato con modi strumentali da chi in consiglio comunale e sulla stampa vorrebbe ergersi a moralizzatore e a paladino dei diritti delle persone fragili».