Il Tirreno

Toscana

Un luogo unico

San Casciano dei Bagni, il paese toscano che ha un tesoro sotto terra: l’oro, le statue e il parco archeologico

di Tommaso Silvi

	La gioia degli addetti ai lavori durante gli ultimi scavi a San Casciano dei Bagni (Copyright SABAP SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi Foto di Ludovico Salerno)
La gioia degli addetti ai lavori durante gli ultimi scavi a San Casciano dei Bagni (Copyright SABAP SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi Foto di Ludovico Salerno)

Il paese termale sta scoprendo una vera e propria miniera antica: l’ultima scoperta è un evento che riscrive la storia dell’archeologia

2 MINUTI DI LETTURA





In Toscana c’è un paese che è diventato a tutti gli effetti un tesoro di archeologia. Si tratta di San Casciano dei Bagni, piccolo comune della Valdichiana senese, che ha conquistato fama internazionale grazie alle sue scoperte straordinarie. Non solo rinomato per le sue terme, il paese è diventato un simbolo culturale per le statue in bronzo rinvenute nel santuario etrusco-romano del Bagno Grande, trasformandosi in un punto di riferimento per studiosi e appassionati di storia. 

L’ultimo tesoro

Il 3 dicembre 2024 a San Casciano si è svolta la presentazione dei risultati dei nuovi scavi archeologici condotti nel 2024 nel santuario. Durante 14 settimane di lavoro, circa 90 tra studenti e ricercatori provenienti da una trentina di università e centri di ricerca internazionali hanno contribuito a portare alla luce straordinari reperti. Gli scavi hanno rivelato il grande recinto sacro che delimitava l’area del tempio già dal III secolo vanti cristo, oltre a reperti di inestimabile valore intorno alla vasca sacra. Doni votivi, lucerne, ex-voto anatomici, ossa animali e monete – oltre 10mila, molte delle quali in oro – testimoniano la fervente attività religiosa dell’epoca. Tra le scoperte più significative, nuove statue in bronzo, come il mezzo busto maschile in posa alessandrina e la statua del bambino augure con iscrizione etrusca e un serpentello attorno al braccio, hanno suscitato grande emozione. Alla base della vasca più antica, chiusa dopo un fulmine, è stato trovato uno strato di serpenti bronzei, simboli di guarigione e fertilità, con un esemplare di oltre 90 centimetri particolarmente imponente.

Un modello da seguire

San Casciano rappresenta un modello di archeologia contemporanea, con un approccio interdisciplinare che coinvolge archeologi, restauratori, fisici, chimici, geologi e molte altre professionalità. L’inclusione della comunità locale è un elemento centrale del progetto, con iniziative come la foresteria per studenti e il progetto del museo locale. Questa sinergia tra passato e presente è un esempio di come la valorizzazione del patrimonio culturale possa rappresentare un motore di sviluppo per il territorio, contribuendo a contrastare spopolamento e impoverimento. Una delle iscrizioni più toccanti rinvenute reca una dextrarum iunctio, la congiunzione di due mani destre, simbolo di un patto solenne. Questo gesto di unione riflette lo spirito di collaborazione che anima il progetto archeologico di San Casciano, un impegno a lungo termine per la tutela, lo studio e la valorizzazione di questo luogo unico.

Primo piano
La ricostruzione

Chi era Mariano, il lucchese morto sul lavoro: la motosega, il tronco e gli ultimi secondi di vita

Sportello legale