Il Tirreno

CARRARA. Malore fatale per il professionista Mario Ciari, 68 anni, esperto di investimenti bancari e assicurazioni, ex manager di Omnitel. È stato colto da un infarto durante un’escursione in Sicilia, dove si trovava con la moglie Nedda e un gruppo di amici. Sono stati i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (Sass in sigla) a intervenire nel primo pomeriggio di oggi, 3 ottobre, a Sclafani Bagni (Palermo) per prelevare da una zona impervia nei pressi delle terme la salma dell’escursionista carrarese.

Cosa è successo

Secondo quanto ricostruito, Mario Ciari stava percorrendo la Via Francigena siciliana con moglie e amici, fra i quali fra l’altro un cardiologo, quando ha accusato forti dolori al petto e si è accasciato a terra. Il cardiologo, compresa subito la gravità della situazione, ha chiamato il Numero Unico di Emergenza 112. La centrale del 118, trattandosi di un intervento sanitario in ambiente impervio, ha allertato il Soccorso Alpino per un uomo con sospetto infarto in corso. Da Palermo sono partite subito due squadre del Sass quando un altro medico, sbarcato intanto sul posto dall'elicottero, ha prima tentato di rianimarlo ma alla fine ne ha constatato il decesso.

A quel punto gli uomini del Soccorso Alpino, autorizzati dai carabinieri e dal magistrato di turno, non hanno potuto fare altro che raggiungere il luogo della disgrazia, caricare su una barella la salma e trasportarla sulla strada, fra lo strazio e il dolore della moglie ma anche degli amici che erano partiti in gruppo domenica scorsa per l’escursione in Sicilia. Il rientro per Ciari e la moglie era previsto per domani 4 ottobre.

La famiglia e i ricordi

Mario Ciari, oltre alla moglie Nedda, lascia anche la figlia Anna, la madre, e due fratelli, Alessandro e Paola. I tre fratelli sono figli di Nando, storico commerciante di elettrodomestici e antennista. Laureato in economia commercio, come detto, Mario Ciari oltre a lavorare in banca, specializzandosi in investimenti e assicurazioni, era stato manager della Omnitel a Milano e Firenze.

Appassionato della montagna, nel tempo libero amava fare passeggiate ed escursioni, come testimoniano le foto sui social. Qualche tempo fra gli amici era nata l’idea di percorrere la Francigena siciliana, a tappe, così la partenza e la programmazione, gli altri compagni di viaggio si sarebbero fermati più a lungo. Le prime tappe sono filate lisce, anche se abbastanza impegnative. Prima del malore, avrebbe accusato un po’ di mal di testa, ma si era sentito in grado di ripartire. Poi, il malore fatale. «Una persona gentile, per bene», lo ricorda commosso il cognato Giuliano Lucetti.