È morto Gherardo Guidi, patron della Capannina: dalla Sirenetta a re della notte in Versilia
Grande imprenditore, aveva 82 anni: nel suo locale tanti personaggi di alto livello. La svolta nel 1977. È stato anche consigliere della Fiorentina
FORTE DEI MARMI. È morto Gherardo Guidi, 82 anni, imprenditore e patron della storica Capannina: per 47 stagioni ha gestito il famoso locale di Forte dei Marmi. Fatale un malore nella notte
Nato a Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa, nonostante gli studi per fare il chimico nel settore conciario, aveva iniziato la sua carriera nel mondo della notte proprio in un locale del paese, La Sirenetta. Molti i vip che hanno passeggiato nelle sue sale in riva al mare: Agnelli, Barilla, Marzotto, Moratti. Molti i personaggi che vi hanno cantato: da Little Tony a Don Backy, da Gianni Morandi a Edoardo Vianello, fino a Mina. Ma anche Gino Paoli e Patty Pravo. In un’intervista al Tirreno, dove raccontava la sua carriera, rivelò che l’artista che l’aveva emozionato di più era stato Ray Charles.
L'amore per la Versilia ha portato Guidi nei primi anni '80 all'acquisto della Bussola di Focette. Nei locali di Guidi sono cresciute intere generazioni. Il patron ha fatto ballare le teste coronate, ha ricevuto i protagonisti del nostro tempo, è stato il primo gestore a coinvolgere Mike Bongiorno come presentatore nei dancing. Non solo: ha ospitato i grandi dello spettacolo, da Ray Charles a Paul Young, ha lanciato le stelle Ivana Spagna, Valeria Marini, Belen, fino ai campioni di domani. È stato lui a volere, insieme a Vittorio Cecchi Gori, gli schermi nazionali per Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Oltre che patron della Capannina, uno dei rari punti di riferimento internazionali per la vita notturna, Guidi ha prodotto trasmissioni televisive per la Rai e film di successo.
Nel 2017 ha pubblicato la sua autobiografia dal titolo "Così ho sedotto la notte. I segreti della Capannina" (Polistampa), curata dal giornalista Gianluca Tenti. La storia di Gherardo Guidi è la storia stessa del divertimento danzante del Bel Paese: una storia che inizia con la capacità, più unica che rara, di portare nella provincia pisana i primi mostri sacri dello spettacolo, da Mike Bongiorno a Gino Paoli. Un percorso che tocca la Versilia del 1970, al Carillon di Marina di Pietrasanta con le gemelle Kessler, che poi approda a Firenze al dancing "I Tigli" dove la provocazione porta i nomi di Renato Zero e Amanda Lear, conquista il pubblico bene del capoluogo toscano con il 'Regine' frequentato dai nobili e campioni dello sport, prima di regalare serate indimenticabili nella Bologna dei cantautori. Ma è il 1977 l'anno della svolta: proprio nel momento in cui la famiglia Guidi rileva la Capannina, esplode la disco music. Nel locale che storicamente ha ospitato i nomi più grandi dello spettacolo internazionale, torna Ray Charles. In un rapido crescendo Forte dei Marmi torna ad essere il faro della notte, il tutto mentre Gherardo Guidi si assicura anche un altro mito della Versilia: la Bussola di Focette. La straordinaria capacità nella gestione dei locali notturni trova eco anche in altre iniziative imprenditoriali.
Guidi diventa infatti nei primi anni '80 consigliere della Fiorentina, produttore cinematografico e organizzatore di festival musicali per la Rai. Nei suoi locali sbocciano i nuovi talenti dello spettacolo italiano, dal cast del film "Sapore di mare” ai giovani mattatori di "Aria Fresca”. Una storia che si lega all'affermazione di protagonisti dello spettacolo come Jerry Calà, Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. Sullo sfondo i successi della bellezza italiana che porta i nomi di Luisa Corna, Valeria Marini e Belen Rodriguez. Un gioco di seduzione nel quale Guidi, come racconta nel volume autobiografico, si diletta a definire costantemente le frontiere per i giovani.