Il Tirreno

Il lutto

Massa, addio all’imprenditore che creò la Scaviter: «Fu un innovatore»

di Massimo Braglia

	Clemente Benedetti
Clemente Benedetti

Lavorò anche nel settore lapideo, la sua ultima azienda è stata la Decomar specializzata in dragaggi marini

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MASSA. Lutto nel mondo dell’imprenditoria per la scomparsa improvvisa, per un infarto, dell’imprenditore cavalier Clemente Benedetti. Aveva 86 anni. Lascia la moglie Giovanna Ciari, e tre figli, Marco, Davide e Simona. I funerali saranno giovedì 5 settembre alle 16,30 nella chiesa parrocchiale dei Quercioli.

La carriera

Era il classico imprenditore che si era fatto da solo; lavorava per un fattore, c’era bisogno nella zona industriale di movimentare della terra, e allora dopo il primo macchinario ne prese un altro, iniziò con lungimiranza a mettere su un’impresa che poi diventò fra le più importanti della provincia, la Scaviter. Lavorando poi per le imprese di escavazione di Carrara, per preparare le strade di arroccamento, si avvicinò al mondo delle cave, acquisendo su Massa la Piastramarina, aprendo anche cave di inerti e recupero detriti del lapideo. Fra le innovazioni portate in cava, l’escavatore e altre ancora. Adesso l’ultima azienda creata è la Decomar, specializzata in dragaggi marini. Un vulcano di idee, attivo fino all’ultimo, fino all’infarto che lo ha colpito ieri mattina, 3 settembre, gettando nel dolore non solo i familiari ma anche quanti lo conoscevano e ne apprezzavano le doti umane.

Il ricordo della famiglia

Scrivono gli stessi familiari: «È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa di Clemente Benedetti, un uomo straordinario che ha segnato in modo indelebile il panorama imprenditoriale e che ha lasciato un vuoto profondo nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Nato durante il difficile periodo della Seconda Guerra Mondiale, Clemente apparteneva a una generazione forgiata dai valori, che ha fatto della dedizione e dell’integrità la propria bandiera. Clemente Benedetti è stato un visionario nel campo del movimento terra e dell’industria mineraria apuana, contribuendo con innovazioni che hanno rivoluzionato il settore. Tra le sue intuizioni più significative, ricordiamo l’introduzione dei cuscini per l’apertura delle bancate e lo sviluppo di sistemi di perforazione automatica in collaborazione con il suo amico delle Officine Pieretti. Fu anche pioniere nell’utilizzo dei primi escavatori per la movimentazione primaria nelle cave, cambiando per sempre il modo in cui queste attività venivano condotte. Ma l’eredità di Clemente va oltre le innovazioni tecniche: è stato l’artefice di alcune delle più importanti opere e infrastrutture della provincia, dalle strade di arroccamento dei bacini marmiferi alla costruzione di edifici storici, che testimoniano la sua eccezionale capacità lavorativa e il suo ingegno.

Al di là dei suoi successi professionali, Clemente Benedetti era soprattutto un uomo di grande umanità. La sua considerazione per gli altri era evidente in ogni suo gesto, e la sua generosità, soprattutto verso gli amici, era senza pari. Clemente aveva l’abitudine di firmare i contratti più importanti con una semplice stretta di mano, un simbolo di quella fiducia reciproca e di quell’onore che per lui valevano più di qualsiasi documento scritto».

Il titolo di Cavaliere

E aggiungono: «Era una persona di rara bontà, sempre pronta ad ascoltare e a offrire il proprio aiuto con sincerità. La sua presenza rassicurante era una costante per chiunque avesse bisogno di un consiglio o di una guida, e ha saputo unire la forza del leader alla sensibilità dell’uomo che si prende cura degli altri. Nel suo percorso imprenditoriale, Clemente ha affrontato sfide che sembravano insormontabili, e lo ha fatto con una determinazione incrollabile e una visione che pochi potevano eguagliare. Questa sua attitudine gli ha valso numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso titolo di Cavaliere, conferitogli dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Un onore che Clemente ha sempre accolto con umiltà, senza mai farne motivo di vanto. Oggi, la nostra città e la nostra comunità perdono un uomo di straordinaria caratura morale e professionale. L’esempio di Clemente Benedetti continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo e di lavorare al suo fianco. Ha incarnato lo spirito di un’Italia che lavora e che guarda al futuro con orgoglio, lasciando un’eredità di valori e innovazione destinata a ispirare le generazioni future». Come detto, e come aggiungono i figli, «Fino all’ultimo è rimasto in azienda, a regalarci la sua esperienza». Un imprenditore che ha saputo lasciare un segno.

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