Il Tirreno

L’intervista

Affitti al mare, la casa vecchia non si piazza più (anche se vicina alla spiaggia). E a Marina di Carrara c’è un nuovo fenomeno

di Andrea Giumetti

	Simone Bertolo, titolare dell’agenzia BrokerXte, con uffici a Carrara, Massa e Castelnuovo Magra
Simone Bertolo, titolare dell’agenzia BrokerXte, con uffici a Carrara, Massa e Castelnuovo Magra

L’esperto delle locazioni Simone Bertolo fornisce consigli per mettere a reddito il mattone

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CARRARA. Non è più un gioco da ragazzi tirare fuori – durante l’estate – un gruzzolo dall’appartamento sfitto lasciato dal nonno: ai turisti non basta più che sia vicinissimo o a qualche chilometro dal mare. Di questo ma anche di altro Il Tirreno ne ha parlato con Simone Bertolo, titolare dell’agenzia BrokerXte, nata nel 2015, quando lui ha deciso di mettere a frutto l’esperienza maturata in 20 anni di lavoro come agente immobiliare; oggi ha tre uffici tra Massa, Carrara e Castelnuovo Magra.

Carrara con la sua Marina ha una vocazione al turismo: c’è ancora chi investe nel mattone per affittare durante i mesi estivi?

«Il mercato delle locazioni estive ha ancora una sua discreta fetta di importanza, ma ci sono stati cambiamenti radicali. La pandemia da Covid, per esempio, ha spostato la tendenza alle prenotazioni a ridosso dell’estate con possibilità di cancellazione, e tutto ciò ha favorito maggiormente le formule legate alle piattaforme come Airbnb e Booking».

Ma si riesce a fare ancora un po’ di business se si ha un appartamento sfitto che si vuole affittare?

«L’aspetto che incide di più è il fatto che la clientela è diventata molto più esigente di prima, cosa che ha messo in difficoltà i proprietari di immobili meno moderni, solitamente abituati a piazzarli senza difficoltà».

E quali conseguenze vede, da questo fenomeno, sul mercato immobiliare carrarese delle locazioni?

«Molti proprietari si sono lanciati nelle locazioni transitorie a uso foresteria. Per capirci: affittano con contratti a breve termine gli immobili come alloggi per i dipendenti di grandi aziende che hanno sede a Carrara».

Con quali benefici?

«Innanzitutto si mettono al sicuro sul fronte dei pagamenti perché hanno a che fare, appunto, con grandi aziende».

Quindi va bene così?

«Diciamo che questo fenomeno ha fatto schizzare alle stelle i prezzi di tutti gli affitti, soprattutto per le zone più “viabili”, e ha creato un evidente disagio soprattutto per i nuovi nuclei familiari, che magari non hanno grande disponibilità economiche».

E sul fronte delle vendite?

«I prezzi al metro quadro hanno segnato mediamente un calo, meno 3,8% e meno 1, 2% rispettivamente per case e appartamenti a Carrara; meno 3% e più 0,3% con un piccolo aumento, dunque, per le stesse tipologie per Marina di Carrara».

In questo quadro in movimento, come è cambiato il lavoro dell’agente immobiliare?

«Internet ha reso le informazioni sovrabbondanti e alla portata di tutti, e il cliente moderno ha necessità di chiarezza e coerenza. Per fare un esempio pratico: era tipico per molte agenzie, fino a pochi anni fa, pubblicizzare gli stessi immobili a prezzi diversi, e acquisire incarichi fuori da quelli di mercato; oggi è molto facile fare un controllo incrociato e accorgersi delle incongruenze. Tenendo poi conto che più ci si allontana dalle grandi città, più aumenta il divario tra il prezzo al momento della messa in vendita e quello poi effettivo, la velocità diventa un fattore fondamentale».

E quindi quand’è che si rischia di “svendere”?

«Affinché un immobile non sia svenduto, bisogna che la transazione avvenga dopo quattro-sei mesi al più».

E quindi lei cosa consiglia a chi vuole vendere un appartamento?

«Occorre un rigoroso studio di fattibilità preventivo, gestire bene l’aspetto mediatico tra servizio fotografico e virtual tour e un piano di marketing ad hoc. La tecnologia però non basta, serve anche il valore umano di una figura empatica che capisca le esigenze sia del venditore che dei possibili acquirenti».


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