Villa Massoni, rischio maxi risarcimento
La Soprintendenza potrebbe costituirsi parte civile per il degrado della storica dimora. I proprietari si difendono
MASSA. Il processo ai proprietari di Villa Massoni - Marco e Piero Casonato - è iniziato ieri mattina. Udienza tecnica dove sono state depositate le eccezioni della difesa e dove è stato deciso di notificare alla sovrintendenza l’apertura del procedimento. Il pubblico ministero Marco Rappelli in questo modo vuole dare la possibilità allo Stato di costituirsi parte civile, per un’eventuale richiesta di risarcimento danni. Che in teoria potrebbe essere di svariate decine di milioni di euro, sempre se la sentenza dirà che la storica dimora è un patrimonio della collettività per il suo valore storico e non un bene privato. In caso di condanna dei Casonato inoltre potrebbe esserci anche la confisca dell’immobile. Ma il processo è solo all’inizio e ripartirà tra otto mesi.
Villa Massoni attualmente è sotto sequestro. I sigilli sono stati messi all’inizio dell’estate del 2015 dai carabinieri tutela patrimonio culturale di Firenze insieme al nucleo di Massa (provvedimento confermato pure dalla cassazione). Era in stato di abbandono, danneggiata e in parte distrutta nonostante il suo immenso valore storico e artistico e per questo la procura, in via assolutamente inedita, aveva aperto un fascicolo a carico dei due proprietari, i fratelli Casonato. Fascicolo che poi si è tradotto nella richiesta di rinvio a giudizio accolta dal gup Ermanno De Mattia: adesso Marco e Piero sono imputati e devono rispondere dell'accusa di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, come previsto dell'articolo 733 del codice penale. Secondo la procura la dimora è di proprietà dei Casonato ma è anche un bene di tutti dal momento che si tratta di un complesso di pregio storico nazionale, come rilevato dalla sopraintendenza alle Belle arti per la province di Lucca e Massa Carrara
. È una delle ville della rete di residenze dei Cybo Malaspina, costruita a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, diventata poi di proprietà dei Massoni nell'Ottocento (da qui il nome attuale). Dal manufatto al parco, passando per i terrazzamenti, gli altorilievi, le sue statue barocche con figure mitologiche: la villa è un piccolo gioiello, culturalmente parlando, inghiottito adesso nel degrado. Fatiscente e a rischio crollo. Non solo: in questi anni sono sparite delle statue che ornavano il giardino e anche all’interno qualcuno ha trafugato degli ornamenti. Il giudice Alice Serra ha rinviato l’udienza al prossimo anno, precisamente al 12 giugno.