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La Lucchese fa la storia: 2-1 all'Ascoli, prima vittoria assoluta al Del Duca


	Giorgio Gorgone, mister della Lucchese
Giorgio Gorgone, mister della Lucchese

Dopo Ferrara i rossoneri espugnano anche lo stadio ascolano. Avanti su punizione, riacciuffata dall’Ascoli, vince su rigore al 90’

22 settembre 2024
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ASCOLI PICENO. Tutti in piedi ad applaudire una Lucchese che vince con pieno merito e per la prima volta nella storia – dopo 64 anni e mezzo – espugna il Del Duca di Ascoli annichilendo i più quotati avversari grazie a una condotta di gioco perfetta con scelte tutte azzeccate da parte di un tecnico – Giorgio Gorgone, sin troppo criticato da queste parti – che fa giocare le sue squadre e molte formazioni di alto livello vorrebbero in panchina. Sarà un caso, ma in un Porta Elisa ridotto a un campo di beach soccer i rossoneri fanno maggiore fatica sul piano della manovra e consentono ad avversari, magari meno tecnici, di ottenere punti preziosi. Occhio quindi ai prossimi due appuntamenti interni: quello di mercoledì (ore 18,30 contro la neo promossa Pianese, un osso duro per tutti) e quello di lunedì sera contro i baby del Milan Futuro.

I meriti della classifica

Diciamoci la verita, alzi la mano chi pensava di vedere i rossoneri a tre punti (ma dobbiamo attendere la partita di lunedì sera del Pescara) dalla capolista Virtus Entella dopo cinque turni di campionato. E il merito, inutile girarci intorno, è del tandem Gorgone-Ferrarese che dall’estate ad oggi ha retto la baracca a fronte di una società che è stata sicuramente meno presente rispetto alla stagione andata in archivio. L’allenatore ha saputo plasmare i giocatori messi a disposizione da un direttore sportivo che non si è mai perduto d’animo e, pur in assenza di un budget definito, ha lavorato come un pazzo senza concedersi mai un giorno di relax. E questi calciatori che indossano la maglia della Lucchese hanno capito subito lo spirito della squadra: corrono, lottano, si dannano l’anima nell’arco di tutta la gara. E provano sempre a vincerla anche quando, in fondo, un pari non sarebbe da buttare.

L’attesa e l’attacco

Perfetta l’interpretazione della gara. Il 3-5-2 – con Frison (ingenerosamente espulso nel finale) a rimpiazzare Fazzi e Fedato terminale offensivo in luogo di Costantino – funziona come un orologio. Nella prima frazione la Lucchese si adegua ai ritmi soporiferi dell’Ascoli grandi firme e poca fame. Giropalla senza sbavature che annichilisce la verticalizzazione e il tentativo, peraltro vano, di ripartire dei padroni di casa. Anzi, i rossoneri sono più incisivi e ci provano dalla distanza con Catanese e Tumbarello che non fanno dormire sonni tranquilli Livieri.

Nella ripresa la Lucchese capisce che può osare, che gli avversari non sono quello “squadrone” dipinto alla vigilia e allora attaccano con convinzione. Sugli esterni i rossoneri volano. Prima Quirini mette un cross in mezzo sul quale il solito Tumbarello arriva puntale, ma calcia alle stelle. Poi Antoni, il migliore in campo che gioca come un veterano,colpisce un clamoroso palo. Il gol è nell’aria e arriva al minuto 22 con una magistrale punizione da 25 metri che s’infila sotto la traversa senza dare scampo a Livieri. Era dallo scorso 6 dicembre (Rizzo Pinna con la Juve Next Gen) che la Lucchese non segnava su calcio da fermo. Sembra fatta, ma nell’Ascoli gioca un certo Corazza, bomber della C, che alla prima palla utile e giocabile nell’aria piccola anticipa Sabbione, controlla con la coscia e la mette alle spalle di Palmisani. E la Lucchese? Non si accontenta del punto. Ha forza e energia per stringere d’assedio la porta bianconera. Le punizioni di moltiplicano e allo scadere ecco il rigore che non ti aspetti. Poco importa se si tratta di una trattenuta di Quaranta o un tocco di mano dell’ex neo entrato Alagna sul baby Sasanelli che alla mezz’ora aveva rimpiazzato Saporiti. L’arbitro, imbeccato dal guardialinee, indica il dischetto. E il giovane attaccante spiazza Livieri con freddezza. I sei minuti di recupero aumentano il nervosismo, ma non mutano il risultato. E poi è goia vera: tutti sotto lo spicchio di curva a far festa con i 108 tifosi rossoneri. l


 

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