Lucca, Comitato Pucciniano al capolinea tra polemiche e fondi contesi
Approvati 7 progetti su 8 con l’ultima tranche di fondi, ma nella riunione conclusiva volano accuse tra membri e presidenza. Biagi Ravenni e Girardi bocciano le scelte: “Iniziative di scarsa qualità”
LUCCA. Pure nell’ultimo atto ufficiale della sua esistenza, durata poco meno di tre anni, il Comitato delle celebrazioni pucciniane ha dato un saggio delle molte spaccature che ne hanno condizionato la travagliata attività. Il terreno di scontro finale è stato l’utilizzo di 237.300 euro, ossia la restante disponibilità finanziaria tra economie e sopravvenienze rimaste in seno all’organismo guidato da Alberto Veronesi. Al netto degli 80mila euro impegnati per le spese di funzionamento, la seduta dello scorso 20 dicembre ha stabilito, sebbene ci siano stati diversi membri tecnici che hanno palesato la loro contrarietà, quali fossero gli ultimi progetti sui quali investire i rimanenti 157.330 euro. Una somma successivamente ridotto a quota 104.301 euro, con un importo di 53mila euro accantonato, sempre secondo quanto rilasciato nel verbale della riunione conclusiva, da restituire in caso di mancate sopravvenienze passive ai Comuni di Lucca (40%), Viareggio (40%) e Pescaglia (20%). Soldi che dovranno essere sfruttati per integrare progetti già in essere incentrati su Giacomo Puccini.
Le scelte
Degli otto programmi arrivati sul tavolo del Comitato, che doveva supportare in alcuni casi l’intero costo mentre in altri avrebbe dovuto coprire soltanto una parte, sette sono stati promossi mentre uno ha ricevuto il voto contrario della maggioranza della seduta. Nella fattispecie si trattava di un finanziamento pari a 20mila euro destinato al progetto “Prime cittadine di Gianni Schicchi e Suor Angelica Odessa”. Tale somma sarebbe servita per coprire le spese delle diarie delle prove dell’orchestra, dei viaggi e alloggi per gli artisti italiani in Ucraina. Otto sono stati i voti contrari, tra cui quelli del presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci, l’assessore alla Cultura del Comune di Viareggio, la professoressa Gabriella Biagi Ravenni, il musicologo Michele Girardi (scomparso lo scorso 23 marzo) e il maestro Federico Pupo. Questi ultimi tre gli esperti di nomina ministeriale dell’allora governo targato Mario Draghi. Hanno ricevuto semaforo verde, senza tuttavia mai raggiungere l’unanimità, i seguenti progetti: un finanziamento da 20.000 euro destinato a “Il nome mio nessuno saprà” proposto dall’Auser Versilia; 15mila euro per l’integrazione dell’attività concertistica della parrocchia Ss. Ippolito e Cassiano di Mutigliano; la richiesta di 15mila dalla Fondazione Festival per conferire l’omonimo premio al soprano russo Anna Netrebko; i 18.000 euro su proposta della Anteprima srl riservata alla stampa di 500 libri sull’attività del Comitato; i 4.800 euro a HT&T consulting per il mantenimento e aggiornamento nel biennio 2025-26 del sito web del Comitato per le celebrazioni pucciniane; 10.000 euro per il contributo al portale online “Portale Puccini” e i 1.121 euro richiesti dalla Fondazione Giacomo Puccini per il pagamento di statuette e volumi a scopo di omaggio.
Le critiche
In quest’ultima riunione sono state molte, tenendo fede a quell’invisibile filo rosso che ha legato questi due anni e mezzo, le voci discordanti all’indirizzo del presidente Veronesi. A partire da Gabriella Biagi Ravenni che fornì, in quella ultima seduta, sempre un voto negativo a qualsiasi proposta. «Se ci sia un avanzo, ma noi non abbiamo la contezza esatta perché non disponiamo della documentazione, sarebbe stato logico non finanziare altre iniziative – affermò la professoressa – Avremmo dovuto ripianare le decurtazioni presenti. Non avrei visto niente di male a restituire i soldi allo Stato anziché impegnarli in attività che non muteranno lo spessore delle celebrazioni». Tra le diverse obiezioni mosse dal professor Michele Girardi spicca il secco no rivolto al libro celebrativo. «Ritengo questa pubblicazione assolutamente da evitare – sentenziò il compianto musicologo – Non c’è nessuna cosa da vantarsi in maniera specifica. Questi ultimi progetti sono di cattiva qualità. Non mi pare che il Comitato sia mai stato coeso sulle decisioni prese». Una posizione che andava a fare dama con quelle prese da Federico Pupo e dal tesoriere dell’organismo Luciano Fazzi. «Non capiamo perché devono essere attributi dei fondi ai Comuni quando abbiamo ancora un anno per la rendicontazione – si chiesero i due – Deve essere chiaro che i beneficiari potranno farne solo dopo rendicontazione. L’obiettivo del Comitato non è spendere male i soldi bensì gestirli correttamente». Secca la replica del maestro Veronesi che, dopo aver incassato molte critiche, in quella seduta passò all’attacco. «Se questo fosse stato l’assunto, avremmo dovuto subito restituire i nove milioni di euro al ministero della Cultura senza fare nulla – disse – Mi dispiaccio che lei (riferendosi a Pupo ndr) non abbia mai votato a favore di un progetto e tantomeno ne abbia presentato uno. Francamente non capisco perché abbia voluto farsi nominare in questo organismo». l
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