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San Ginese, si aggrava la frana al cimitero


	Il cimitero di San Ginese (foto d'archivio)
Il cimitero di San Ginese (foto d'archivio)

Prorogato il divieto di accesso all'area collassata

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SAN GINESE. Tempi sempre più lunghi per sistemare il cimitero alle prese con un dissesto significativo di un’ampia zona. Il guaio è che la terra ha continuato a sbriciolarsi provocando un allargamento del punto già crollato.

La porzione di un’area, quella sud est, è franata oltre un mese fa al tempo di una fitta pioggia capace di allentare il terreno fino al collasso.

La superficie interessata riguarda 32 tombe e 18 campi comuni.

Dal primo sopralluogo disposto dal Comune era emersa la necessità di interdire al pubblico la parte dell’area cimiteriale interessata dal cedimento «al fine di prevenire i danni per l’incolumità pubblica e privata» era stata la motivazione dell’ente di piazza Aldo Moro.

Il problema adesso è l’estensione del movimento franoso rilevata negli ultimi giorni. Di qui la decisione, attraverso un’ordinanza sindacale, di chiudere l’area interessata alla frana per tutelare la pubblica incolumità e «pertanto di estendere la delimitazione anche all’area esterna adiacente al fronte di frana». Saranno sistemate ulteriori barriere e informato con comunicazioni esterne chi si appresta a entrare nel cimitero. Lo stop all’area, iniziato il 18 marzo, durerà fino alla messa in sicurezza della parte franata.

In parallelo il Comune ha affidato al geologo Roberto Maggiore l’incarico (2. 930 euro) per una consulenza geologica preliminare per la definizione del modello geologico-geotecnico, indagine sismica e l’espletamento delle prove penetrometriche dinamiche per realizzare la progettazione definitiva dell’intervento di messa in sicurezza in somma urgenza del cimitero. Una volta avuto contezza di cosa serve per procedere al risanamento (entro fine mese) , saranno appaltati i lavoril

P. B.

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