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Lucca, si fanno dare gioielli per migliaia di euro con la truffa: l’incidente, il falso avvocato e la complice a casa

di Luca Tronchetti
Lucca, si fanno dare gioielli per migliaia di euro con la truffa: l’incidente, il falso avvocato e la complice a casa

Ai domiciliari donna che raggira una casalinga di 57 anni convinta che quei monili sarebbero serviti come cauzione per il marito dietro le sbarre

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LUCCA. La truffa corre sul binario Napoli-Lucca se è vero, com’è vero, che negli ultimi due mesi carabinieri e polizia hanno acciuffato componenti di gang provenienti dalla Campania che usano espedienti di qualsiasi genere per raggirare anziani, persone sole o soggetti con minorata difesa con la truffa del falso incidente accompagnata da telefonate di pseudo avvocati e appartenenti alle forze dell’ordine. Stavolta a finire nei guai è stata una donna di 28 anni originaria di Melito in provincia di Napoli che si è finta collaboratrice di uno studio legale facendosi consegnare dalla vittima dell’imbroglio, una casalinga di 57 anni residente a San Concordio, tutti i gioielli e i monili che aveva nella sua abitazione per un importo di 6000 euro. Preziosi di cui si sono perdute le tracce, probabilmente ricettati e quindi fatti sparire dalla stessa presunta truffatrice campana (precedenti specifici di polizia) che, in applicazione a una misura cautelare emessa dal gip del tribunale su richiesta del pubblico ministero Elena Leone, ha ottenuto i domiciliari.

I fatti

I fatti risalgono al 23 novembre 2024 quando, ai carabinieri di San Concordio, la casalinga vittima della truffa trovandosi a casa della madre aveva raccontato di aver ricevuto al numero fisso una chiamata da parte di un sedicente agente che –dopo averlo fatto dire il nome di battesimo del coniuge – la informava che lo stesso era in stato di fermo perché coinvolto in un incidente stradale. Approfittando dello stato d’ansia della donna il falso agente la convinceva a dargli il numero del suo cellulare per farla contattare dall’avvocato che stava seguendo la situazione del coniuge. E pochi minuti dopo la casalinga veniva contattata da un secondo complice, accanto campano, che sosteneva di essere il legale del marito. Usando un lessico forbito la informava che di lì a poco sarebbe stata raggiunta da una donna, una collaboratrice sua incaricata, alla quale avrebbe dovuto consegnare soldi e gioielli necessari per pagare la “cauzione” necessaria per il rilascio del consorte.

Lancia Ypsilon blu

Dopo circa un quarto d’ora ecco fermarsi accanto casa della vittima una Lancia Ypsilon blu e uscire dall’abitacolo una donna che, qualificandosi con il nome di “Giovanna” e collaboratrice del legale, ritirava anelli, bracciali e monili. Una vicina di casa, testimone oculare, appuntava il numero di targa della vettura e forniva ai carabinieri di San Concordio l’identikit della conducente.

Emergeva che la vettura era stata persa a noleggio a Bologna e due giorni dopo i militari riuscivano a localizzare la Lancia Ypsilon nel capoluogo emiliano mentre era parcheggiata lato strada. In sinergia con i carabinieri di Bologna veniva collocato un gps sull’autovettura con la giovane donna che la riutilizzava per i suoi spostamenti a Firenze e Lucca. Una volta fermata per un controllo la giovane donna veniva identificata e veniva riconosciuta dalla casalinga e dalla sua vicina di casa come la persona che si era presentata nella casa di San Concordio per ritirare i gioielli. Veniva effettuata una perquisizione, con esito negativo, per cercare di recuperare i gioielli. Proseguono le indagini volte ad identificare gli altri due complici.


 

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