Lucca, Caffè Di Simo verso la rinascita: sono due gli acquirenti in lizza
Si tratta di imprenditori del centro Europa attivi nel settore. Il locale di via Fillungo è chiuso dal 2012: in primavera ci sono state riaperture legate a eventi culturali
LUCCA. Questo 2025 appena iniziato potrebbe essere l’anno della svolta definitiva per il futuro del Caffè Di Simo. Dopo la provvisoria riapertura della scorsa primavera con una serie di eventi musicali e presentazioni di libri con filo conduttore la figura del maestro Giacomo Puccini e durante l'ultima edizione del Desco, la proprietà sta portando avanti le trattative per la gestione dello storico locale.
Il percorso intrapreso per arrivare alla nuova vita dello storico locale, privo di un'attività quotidiana ufficialmente dal 2 settembre 2012, sta entrando nella fase decisiva. All'epoca, in realtà, la chiusura avvenne nel precedente mese di luglio in virtù di problemi legati all'agibilità del fondo. Secondo quanto appreso dal Tirreno, al termine di un'attenta e lunga selezione della corposa lista di pretendenti sono in pole position due imprenditori, con una comprovata esperienza nel settore, provenienti da altrettanti Paesi dell'Europa centrale. Due professionisti che hanno sposato in pieno le linee guida volute dalle due proprietarie, Erula Fortuna e Giulia Barsanti, ossia far sì che il nuovo corso del Caffè Di Simo sia in grado di ricalcare lo storico stile di un locale rimasto per decenni uno dei simboli culturali della città.
Proprio per questo motivo tante offerte erano state scartate dalla proprietà: troppo radicali i cambiamenti proposti dagli interessati. I due profili rimasti in ballo, come detto, sono professionisti che già conoscevano la bellezza di Lucca, diventata sempre più appetibile a livello internazionale, e ambedue appassionati di quella straordinaria figura immortale che risponde al nome di Giacomo Puccini. Indipendentemente da chi avrà il compito, l'onore e anche l'onere di gestire il nuovo corso del Caffè Di Simo, il prescelto sarà sicuramente un professionista capace di integrarsi con il tessuto cittadino.
Entrambi gli imprenditori, inoltre, hanno nei loro portfolio economico sia la proprietà di bar che di ristoranti. Nei mesi scorsi i due professionisti europei hanno avuto modo di effettuare già dei sopralluoghi all'interno dello storico locale di via Fillungo, iniziando a respirare l'atmosfera di un locale aperto 179 anni fa.
Era il 1846 quando l'allora Caffè Carluccio, questa la prima dicitura, iniziò quell'attività che l'avrebbe condotto, a partire dall'inizio del XX secolo, sotto la direzione di Alfredo Caselli alla trasformazione del Caffè in un ritrovo di artisti e intellettuali, diventando rapidamente il principale fiore all'occhiello culturale presente nella città dell'arborato cerchio.
Fra gli illustri frequentatori del locale, oltre al sopracitato Puccini, vanno ricordati personaggi del calibro di Alfredo Catalani, Pietro Mascagni, Giosuè Carducci, Giuseppe Ungaretti, Giovanni Pascoli ed Enrico Pea.
Dopo la scomparsa di Alfredo, avvenuta alla vigilia della prima guerra mondiale, il Caffè passò alla famiglia Di Simo, assumendo così l'attuale denominazione. In attesa di capire quali saranno le reali tempistiche della scelta finale relativi al nuovo gestore, il conto alla rovescia per il secondo tempo del Caffè più amato dai lucchesi può finalmente cominciare.
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