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Lucca, butta i rifiuti nel bidone sbagliato con dentro la sua fototessera: multata

di Luca Tronchetti
Lucca, butta i rifiuti nel bidone sbagliato con dentro la sua fototessera: multata

La donna si rivolge al giudice, ma tra la spazzatura saltano fuori documenti che la riguardano

19 ottobre 2024
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LUCCA. Non avendo intenzione di effettuare la raccolta differenziata decide di portare i rifiuti prodotti a casa sua nel bidone della spazzatura del cimitero più vicino. Scoperta e sanzionata dalla polizia municipale le viene elevata una multa di 628 euro. Ma la donna decide di non pagare e rivolgersi al giudice civile sostenendo di non aver compiuto alcun reato. Peccato che nel bidone dell’immondizia i vigili urbani trovano il suo curriculum vitae e una fototessera. Morale? Il giudice civile la condanna a pagare le spese di lite (300 euro) e le spese generali (43 euro). Tra multa e condanna processuale finisce per pagare quasi mille euro.

I fatti

La vicenda risale all’ottobre 2022 quando una sessantenne residente nell’immediata periferia cittadina si vede recapitare un’ordinanza di ingiunzione emessa dalla Provincia di Lucca per il mancato pagamento di una sanzione amministrativa di 628 euro per aver smaltito impropriamente un sacchetto di rifiuti indifferenziati in un bidone della spazzatura carrellato collocato accanto al cimitero di San Cassiano a Vico e destinato esclusivamente allo smaltimento dei rifiuti cimiteriali.

Annullare la multa

La donna si rivolge a un legale chiedendo l’annullamento della multa eccependo la mancata prova sull’attribuzione del fatto a proprio carico, il difetto di motivazione dell’ordinanza di ingiunzione e il difetto sulla determinazione dell’importo della sanzione. In particolare l’opponente contestava la ricostruzione del comando della polizia municipale di Lucca, poi confermata nell’ordinanza ingiuntiva della Provincia, sostenendo di non essere lei la responsabile dello smaltimento di quei rifiuti tra cui c’era la stampa del suo curriculum vitae che sosteneva di aver inviato a diverse aziende della Lucchesia essendo lei in cerca di occupazione.

In pratica rimandava al mittente le accuse e sosteneva che quel curriculum poteva averlo gettato lì una qualsiasi azienda a cui aveva recapitato le credenziali per l’assunzione.

La foto tessera

La Provincia si è subito costituita in giudizio evidenziato che all’interno del sacchetto gettato nel bidone cimiteriale non c’era solo il curriculum della sessantenne, ma anche una sua fototessera per cui non potevano esserci dubbi su chi aveva abbandonato la spazzatura.

Un elemento che il giudice civile Giacomo Lucente ha evidenziato nella sentenza in cui sostiene che “con la presenza della fototessera si può escludere che si trattasse di un curriculum inviato via Internet alle aziende e poi stampato e smaltito da terzi. Il tutto rafforzato dalla vicinanza della casa dell’opponente al camposanto”. l




 

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