Il Tirreno

Lucca

Sanità

Covid, aumentano i casi. Il medico di famiglia: «Sintomi lievi, ora è un’influenza»

di Gianni Parrini
Una infermiera somministra il vaccino a un cittadino (foto d'archivio)
Una infermiera somministra il vaccino a un cittadino (foto d'archivio)

Lucca: le nuove varianti Kp2 e Kp3 fanno ripartire i contagi in piena estate, crescono anche i ricoveri. La nostra intervista a Francesco Rossi

25 luglio 2024
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LUCCA. Nessuno immaginava, in piena estate e a quattro anni di distanza dallo scoppio della pandemia, di dover ancora parlare di Covid. E, invece, il virus che ha cambiato le nostre vite è ancora qua. Del resto, i virologi lo avevano preannunciato: «Il Sars-Cov-2 diventerà endemico e dovremo farci i conti per anni. Però sarà meno patogeno, diventerà una sorta di influenza».

È un po’ quello che stiamo riscontrando in questa estate, con i contagi che hanno ripreso a correre in diverse parti del mondo, dall’Italia agli Usa, a causa dell’arrivo di nuove varianti: Kp2 e Kp3, entrambe discendenti di Jn1, che rimane la più diffusa a livello globale. Il virus ha colpito persino Joe Biden, l’81enne presidente degli Stati Uniti e, secondo alcuni esperti di politica americana, il contagio lo ha convito definitivamente a rinunciare alla corsa elettorale.

Intanto, anche in Italia, e di conseguenza a Lucca, i numeri hanno ripreso a correre. Nella settimana che va dal 17 al 24 luglio, in provincia si sono registrate 113 nuove positività, oltre il doppio rispetto a quelle emerse la settimana precedente (46) e quasi dieci volte tanto rispetto a quella ancora prima, quando i casi furono 19. E questo solo per restare alla positività ufficiali che risultano alle Asl. Quelle riscontrate con i tamponi “fai-da-te” comprati in farmacia sono probabilmente molte di più, ma il dato sfugge a medici, aziende sanitarie ed enti di controllo. Di certo, stanno aumentando anche i ricoveri: la scorsa settimana erano 5 tra Lucca e Valle del Serchio, adesso sono 12, sebbene nessuno dei pazienti positivi al Covid sia in terapia intensiva.

Sono numeri che destano preoccupazione e riportano alla mente i fantasmi del passato, ma in realtà le cose ora sono molto diverse: «La percezione è che in giro ci siano ancora tante forme virali – spiega Francesco Rossi, medico di famiglia a Borgo Giannotti, coordinatore dell’Aft Lucca nord e referente del dipartimento di Medicina generale per la Piana –. In molti casi si tratta di Covid ma la maggior parte delle persone non fanno più il tampone. Magari scoprono di essere positive solo quando sono costrette a fare il test per altri motivi. Il virus circola molto anche tra i bambini. I sintomi sono simili a quelli di un’influenza: raffreddore, tosse, febbre. Sono per lo più forme lievi, anche perché ormai quasi tutti sono vaccinati o hanno avuto contatti col virus, e quindi l’organismo ha sviluppato delle difese. Pertanto, i sintomi si curano con farmaci comuni e tutto passa nel giro di pochi giorni. Al momento la situazione non desta preoccupazione. Chiaramente, chi è a contatto con persone fragili deve mostrare accortezza per evitare complicanze. Il consiglio è sempre quello di fare il test nel caso in cui si manifestino sintomi sospetti».

I kit sono disponibili in tutte le farmacie. La consapevolezza male non fa. Non ci sono più nemmeno le limitazioni a cui eravamo abituati. Dall’agosto del 2023 chi contrae l’infezione e risulta positivo al tampone non ha più l’obbligo di isolamento per cinque giorni e di conseguenza viene anche meno il divieto di muoversi dalla propria abitazione. Abrogati anche l’autosorveglianza e l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso per chi ha avuto contatti con dei positivi.

La ripresa del Covid è dovuta alle varianti ma anche all’abbassamento fisiologico delle difese immunitarie, dato che la protezione fornita dai vaccini si attenua col tempo: «Per questo – spiega ancora Rossi – è importante vaccinarsi. E non parlo solo del Covid, ma anche della vaccinazione contro la polmonite da pneumococco, che in caso di contagio può rappresentare una complicanza». I medici di famiglia non vaccinano più contro il Covid, ma l’iniezione si può sempre fare al Centro vaccinale di Capannori, dove è programmata una seduta tutti i giovedì mattina. Le richieste, però, scarseggiano: appena quattro la scorsa settimana.


 

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