Il Tirreno

LIVORNO. Erano fondamentali i due punti contro Piacenza e sono arrivati, con fatica, dopo una partita strana, cattiva, non bella come quella contro Udine, ma fa lo stesso. E infatti finisce col palazzo in piedi a festeggiare il Natale con qualche ora di anticipo, tra Mariah Carey e la Carmen di Bizet.

C’è il mattoncino di tutti in questa vittoria su un’Assigeco che non moriva mai, il risveglio nel finale di Tozzi, la tripla all’uranio di Filloy nel momento più difficile sul 62-55, c’è la sostanza di Fratto, 16 minuti di botte sotto le plance e 6 punti preziosissimi, il lavoro sporco di Buca con le sue 5 stoppate e i 7 rimbalzi seppur accompagnati da qualche ingenuità. Ma ci sono soprattutto due eroi, Adrian Banks e il capitano, l’immenso capitano Tommaso Fantoni.

L’imperatore ha chiuso con 11 punti e 4 assist (ma ne ha smistati almeno il doppio) e ha festeggiato l’arrivo della famiglia da Miami con una prestazione che l’ha legato ancora di più al popolo libertassino, frutto non solo della sua produzione in attacco ma anche del sacrificio in difesa, dell’abnegazione, della faccia giusta. Per il capitano invece non ci sono più aggettivi: l’abbiamo visto anche partire in penetrazione in terzo tempo dall’arco dopo 26 minuti da dominatore dell’area, dove ha azzerato la potenza di Grimes, uno abituato a 14 punti e 8 rimbalzi di media che è finito rassegnato in panca con un canestrello all’attivo, ma ha tenuto botta come un ragazzino – a meno di tre mesi dal 40esimo compleanno e giocando con una infiltrazione – all’agilità di Ursulo D’Almeida.

Ecco la prestazione di Tommy e di tutto il reparto lunghi è stata la chiave per portare a casa questi due punti pesantissimi, grazie ai quali oggi la Libertas sarebbe salva senza passare dai playout, anche se non è il caso di guardare la classifica, come sottolinea alla fine il ds Gianluca Mannucchi: «Abbiamo tirato fuori una prestazione matura, senza strafare, aumentando man mano l’intensità difensiva. Siamo felici di far passare un bel Natale al nostro grande pubblico, ma il campionato è lunghissimo, non guardiamo la classifica come non avremmo dovuto guardarla se avessimo perso».

Partita strana, dicevamo. Che la Libertas ha preso progressivamente in mano, pur senza riuscire mai a chiuderla a chiave. Che la vittoria passasse dall’area colorata lo si è capito subito: Fantoni e Fratto realizzano 8 dei primi 10 punti LL, con Grimes e Serpilli nelle vesti di spettatori. Piacenza sceglie di concentrare le attenzioni difensive sugli esterni e infatti Hooker e Banks faticano. Mentre proprio i piccoli dell’Assigeco hanno il mirino ben puntato, Filoni e Bartoli sono particolarmente ispirati e dopo un quarto hanno già segnato più di quanto realizzano di media in campionato, complice anche una difesa livornese poco mordace, che permette a Piacenza di toccare il più 5 (13-18, tripla di Filoni) . Ma la Libertas non si scompone, il tempino finisce 20-20 e lì qualcosa cambia. Gli amaranto iniziano a difendere e la squadra di Manzo che aveva segnato 18 punti in 7’ ne impiega tre per trovare il primo canestro. Allinei piazza la tripla del primo timido allungo (26-22), a cui segue quella di Filloy (dopo uno 0/3) che spedisce Livorno sul 29-24. Hooker sbaglia il più 8 ma la fuga è solo rinviata: è ancora da sotto che arriva il Pil amaranto, con 4 punti di fila di Fratto per il 36-28 su cui arriva il sigillo di Bargnesi dall’arco (dopo rimbalzo d’attacco del marines) che scrive il 39-28. Dopo l’intervallo gli amaranto arrivano fino al più 15, 49-34 con siluro di Banks, Piacenza però non muore, prova a riaprirla, arriva a -7 ma Filloy, Tozzi e Fantoni cantano buon Natale al popolo LL.