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Basket / Serie A2

Libertas, una notte da favola: partita perfetta contro la corazzata Udine – Video

di Giulio Corsi

	Banks, uno degli autori di una prova fantastica (foto Silvi)
Banks, uno degli autori di una prova fantastica (foto Silvi)

Livorno, Banks gioca da marziano, Hooker trascinatore e Bargnesi segna da 20 metri

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LIVORNO. C’eravamo andati a un passo con Rimini, con Cantù, con Cividale. Stavolta ci siamo ripresi con gli interessi quell’amaro in bocca di aver giocato alla pari con le big del campionato ed essere rimasti all’asciutto, beffati da inesperienza e sfortuna. Scegliete voi l’immagine simbolo di questa notte tinta d’amaranto, di questa domenica di grande pallacanestro che ci ha riportato indietro nel tempo, quando via Allende era il tempio del basket champagne: la schiacciata di forza del capitano mascherato, Tommy Fantoni in campo nonostante il setto nasale fratturato, il missile telecomandato di Bargnesi sulla sirena del terzo quarto sparato dalla linea del tiro libero che si è infilato nella retina dopo aver attraversato il cielo del palazzo, le giocate da Globetrotter di Hooker e quel canestro impossibile, tra le meraviglie firmate da Quinton, trovato in una selva di braccia con un’azione da tre punti nel momento in cui Udine provava a rientrare sul 45-34. La rinascita di Adrian Banks, tornato l’imperatore, 29 punti, la partita perfetta nella domenica più difficile, la raffica di triple che ha mandato la Libertas nell’iperuranio, le dediche al pubblico per un abbraccio col popolo amaranto che aspettavamo da tre mesi.

Strana la vita. Una settimana fa a quest’ora Fantoni era a colloquio con la curva, a spiegare agli Sbandati che questa squadra ha sempre lottato. Ora il PalaMacchia è tutto in piedi ad applaudire una partita incredibile, pesantissima per la classifica, preziosissima per il morale, un insegnamento per chi si lascia andare troppo facilmente alla depressione, come sottolinea alla fine anche il direttore sportivo Mannucchi: «Una grande vittoria contro una grande squadra, una serata che ci dimostra che se stiamo tutti uniti, siamo capaci di fare prestazioni che si avvicinano alla perfezione. La salvezza è tutta da conquistare, ma questa è la via per conquistarla».


Partita da inserire tra i best seller di una storia quasi centenaria, dicevamo. Le percentuali al tiro (14 su 23 dall’arco) raccontano di una squadra carica, concentrata, determinata. Serena. Eppure la vittoria ha trovato le fondamenta nell’altra parte del campo: è stata la difesa l’arma decisiva per la squadra di Andreazza che è riuscita a tenere la squadra con l’attacco più forte del campionato a 58 punti, rispetto a una media di 85, il minimo mai segnato in questa stagione. E questo nonostante aver giocato per 37 minuti senza Nazzareno Italiano, finito in panchina subito per un problema al polpaccio, e aver dovuto rinunciare per metà partita al capitano.

Ma questa Libertas era bestia indomabile, aveva voglia di spaccare l’incantesimo della bella incompiuta, e ha risposto alle critiche di una parte della tifoseria con i fatti. Dimostrando ancora una volta di potersela giocare con chiunque, anche in condizioni precarie.

Ci si chiederà: e la Udine costruita con un budget tre volte più grande di Livorno? Ha fatto la comparsa, cancellata dalla grande difesa libertassina. È stata sotto dal primo all’ultimo minuto piombando nel finale anche a meno 31. Nel secondo e terzo quarto però aveva tentato il riavvicinamento, in particolare con un parziale di 9-0 dopo l’intervallo che poteva riaprire la partita, col punteggio che dal 45-26 era arrivato a 45-34. Ma lì, come precedentemente sul 28-20, la Libertas anziché impaurirsi e spegnersi ha ruggito con i suoi americani, ma anche col contributo degli italiani, Bargnesi, Fratto, Tozzi, partito in quintetto e decisivo nello strappo iniziale, Allinei. Ed è riesplosa la luna di miele.

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