Coppa Italia, il Livorno ai quarti di finale: super Ciobanu (classe 2005) ai calci di rigore. I prossimi avversari
Gli amaranto, primi in classifica in campionato, strappano il pass dagli undici metri in Maremma
GAVORRANO. Le mani di Ciobanu, il coraggio di Indiani e tanto altro. C’è questo sul passaggio del turno del Livorno che batte il Follonica Gavorrano ai calci di rigore (1-1 alla fine dei 90' minuti più recupero) e si conquista un posto ai quarti di finale di Coppa Italia dove affronterà il Guidonia.
Il tecnico amaranto nel recupero della gara ha tolto Tani per inserire il classe 2005 di Portoferraio che si è rivelato un vero e proprio para rigori. Prima la ribattuta su Souarè, decisiva per salvare il Livorno che era con le spalle al muro, e poi quella su Morelli che vale il passaggio del turno. In mezzo la freddezza di capitan Luci che vale oro. E l’avventura continua.
Il vantaggio
Il primo tempo si è concluso lo zero a zero, ma le emozioni al Malservisi-Matteini non sono comunque mancate. Il tiro alto di Arcuri e il tap-in mancato da due passi da Bonassi per il Livorno nei primi 20 minuti. La paratona di Tani sul tiro di Pino e la traversa a dire di no a Tatti su una punizione perfetta nella seconda parte della prima frazione. Per dare una svolta alla gara si è dovuto aspettare quindi il 53’. Il Livorno, uscito bene in transizione, si è affidato alla qualità di Dionisi, bravo a saltare il diretto avversario e lanciare Frati nello spazio. Il contatto con Scartoni in area e il calcio di rigore decretato dal signor Saccà. Il mancino livornese che incrocia e fa 0-1. Il risultato di un Livorno che ha approcciato al meglio la ripresa, con Luci e Hamlili al posto di Bellini e Bonassi (ammoniti) che hanno preso in mano il centrocampo.
Gol sbagliato, gol subito
Che le partite debbano essere chiuse subito per evitare guai peggiori, è una delle leggi più conosciute del calcio. All’87’ Dionisi, ancora in versione assist-man, serve un cioccolatino a Russo che da due passi spara addosso a Romano, bravo a salvare con i piedi. E per il Livorno inizia un finale praticamente sotto assedio. Prima al 91’, su cross da sinistra, Pino gira di testa, colpisce il palo interno e Tani salva sulla linea in mezzo alle proteste dei locali. Poi al 93’ ecco il pari: corner di Lo Sicco da destra, colpo di testa di Morelli e Tani che stavolta deve arrendersi.
I calci di rigore
La lotteria dei calci di rigore, come detto, inizia nel recupero. Dentro Ciobanu e fuori Tani, che non la prende bene, ma sono cose che fanno parte del gioco. Soprattutto se si pensa a un ragazzo del 2005, autore di un’ottima prestazione che avrebbe voluto dare ancora un contributo alla propria squadra. Segno di gente che ci tiene, cose di campo, che succedono e succederanno.
Da una parte e dall’altra i primi rigoristi sono perfetti: Brenna e Dionisi, Pino e Zini. Al terzo giro Rossetti incrocia troppo il mancino e sbaglia, ma Lo Sicco scoppia la traversa lasciando tutto in parità. Bene Parente così come D’Agata. Al quinto Russo si fa ipnotizzare da Romano, ma c’è Ciobanu a chiudere la porta a Souarè. Si va a oltranza. Luci è freddo come il ghiaccio dell’Alaska e Ciobanu dice no a Morelli. Il passaggio del turno è amaranto.
Verso i quarti
Tante big ancora in corsa nelle otto pretendenti al trofeo. Avanti il Livorno, avanti il Ravenna, contro il Castelfidardo, e il Piacenza, che ha superato il Sant’Angelo, fuori ai rigori la Reggina. Nel prossimo turno, in programma mercoledì 18 dicembre, la truppa di mister Paolo Indiani si giocherà il match dei quarti di finale contro il Montecelio Guidonia dell’ex El Bakhtaoui che ha spazzato via L’Aquila con un secco 4-0. Con ogni probabilità si giocherà all’Ardenza.