Livorno, i segreti di Indiani raccontati nei numeri: chi sono gli uomini d’oro del mister
L’allenatore amaranto non ha mai cambiato modulo: e nelle rotazioni dei calciatori ce ne sono alcuni intoccabili
LIVORNO. Mai una formazione identica a quella precedente. In questa prima parte di campionato mister Paolo Indiani ha saputo girare al meglio i propri uomini. L’assetto è rimasto sempre lo stesso, il 4-2-3-1, ma gli interpreti, a volte per infortunio, altre per scelta tecnica, hanno avuto una buona rotazione. Tra questi però il tecnico amaranto ha i suoi “fedelissimi”, quelli con il minutaggio nettamente più alto rispetto al resto della truppa. Andiamo a vedere quindi un po’ di numeri che si sono sviluppati in questo primo terzo di campionato.
Al top
L’uomo più utilizzato del Livorno fin qui è Duccio Brenna. Undici partite su undici da titolare e fino a Poggibonsi neanche un minuto saltato. La sostituzione al 70’ di domenica 10 novembre gli ha tolto i primi 20’ di campionato. Per questo il suo totale dice 970’ di impiego. Alle sue spalle l’altro centrale Giacomo Risaliti. Anche per lui titolarità mai in discussione e 958’ a referto. In questa settimana, però, il divario è pronto ad aumentare vista la squalifica di Risaliti che quindi dovrà rimanere ai box nella dodicesima giornata, quando domenica 17 novembre alle 14,30 gli amaranto riceveranno all’Ardenza il Seravezza Pozzi. Sul gradino più basso del podio di questa speciale classifica si piazza il "motorino" Filippo Bellini con 10 partite da titolare e 1 da subentrato (contro la Fezzanese). Per lui un totale di 929’ giocati fin qui. Al quarto posto c’è Riccardo Capparella, con dieci presenze da titolare e un solo forfait, nel big match a Siena a causa di un’influenza. Per caratteristiche però il numero 7 è stato sostituito più volte rispetto agli altri. Per lui 766’ totali. Chiude la top five un’altra certezza amaranto come Zaccaria Hamlili, quinto con 669’ di utilizzo. Per lui otto presenze da titolare e una da subentrato col Montevarchi, oltre a due assenze con Fezzanese e Ghiviborgo.
I giovani
Una “categoria” a parte la rappresentano le quote. Qui il più utilizzato, per pochi minuti sul secondo, è Jacopo Marinari. Per l’esterno classe 2005, ultimamente fondamentale nell’equilibrio del Livorno, sono 619 i minuti giocati in campionato con 8 presenze tutte da titolare. Alle sue spalle c’è Mattia Parente, classe 2006, che ha più presenze totali (9), ma meno da titolare (7). Per lui i minuti in campo sono 609’. Al terzo posto, in termini di minutaggio, c’è il portiere Filippo Tani, classe 2005, con 540’ a difendere la porta amaranto. Altro aspetto che emerge con chiarezza dai numeri è la quasi perfetta alternanza tra i due portieri. Sei presenze e 540’ per Tani e cinque presenze e 450’ invece per l’over Cardelli. A conferma che Indiani sfrutta a pieno tutti i suoi “venti titolari”.
Attesa per “Cappa”
L’avvicinamento alla gara di domenica contro il Seravezza quarto in classifica procede serrato. Il Livorno sta lavorando sul campo giorno per giorno con la sfida dall’Ardenza già nel mirino. I riflettori dei tifosi, e anche quelli della società, però, sono fissati sulle condizioni di Riccardo Capparella. Il mancino classe 2000 ha effettuato la risonanza nella serata di ieri e il risultato degli esami strumentali è atteso per la giornata di oggi. Di sicuro il talentuoso trequartista romano non ci sarà contro il Seravezza, ma la speranza del Livorno è quello di riaverlo a disposizione il prima possibile. In giornata ne sapremo di più.