Elezioni regionali in Toscana, sondaggio della Cgil: «Renzi fa perdere voti a Giani»
Il sindacato in pressing: «Con lui e Azione la coalizione crolla di 19 punti». ll pdf completo con tutti i dati
FIRENZE. Guai a far entrare Matteo Renzi in coalizione. Il campo largo costerebbe caro al Pd e all’alleanza progressista. Fra gli iscritti della Cgil la propensione al voto per il bis di Eugenio Giani calerebbe di 18 punti, fra gli elettori toscani il mood positivo per il governatore perderebbe quota addirittura di 19. Perfino nel sindacato qualcuno ha strabuzzato gli occhi. «Perché mai la Cgil commissiona un sondaggio sulle elezioni regionali? E perché tastare il polso ad iscritti e popolazione solo su Giani?», rimbalza da due giorni nelle chat. Eppure quella che circola fra sindacalisti e politici è una rilevazione seria, condotta da Yoodata, incaricata da Anteprima e Cgil di realizzare un’indagine sugli orientamenti di voto in Toscana. Obiettivo: «Esplorare il favore verso l’adesione di Italia viva e Azione allo schieramento progressista guidato dall’attuale presidente Giani».
I risultati? Di fatto un invito se non un appello al Pd, a Elly Schlein e al segretario regionale Emiliano Fossi a scaricare Renzi. Insomma a trasformare il gran rifiuto opposto da Renzi al Pd a Firenze in uno stop del Pd a Iv in Toscana. Magari facendo spazio in giunta al sindacato, così come Funaro ha fatto con Paola Galgani, ex segretaria Cgil cittadina ora vicesindaca. Poco importa che il sondaggio sia stato condotto prima delle elezioni in Liguria, fra il 23 e il 30 settembre su un campione di 1001 iscritti alla Cgil e 304 maggiorenni residenti in regione. La Cgil non crede allo scotto di Andrea Orlando. E a pochi giorni dal voto in Umbria e Emilia Romagna decide di diffondere una rilevazione con dati netti.
Manco a dirlo, un patto con i centristi annebbia di pessimismo soprattutto gli elettori di sinistra: nel sindacato l’ingresso di Italia viva e Azione in uno schieramento rosée farebbe crollare il sentimento positivo fra gli elettori rossi del 30%, nella popolazione generale che guarda a sinistra del 35%. E, udite udite, pure fra gli iscritti della Cgil che si dicono di destra ci sarebbe qualcuno disposto a votare un “compagno Giani”. Sì, perché si scopre pure che nella Cgil in Toscana il 20% degli iscritti in realtà si sente più affine a Meloni, Salvini e Tajani che a Schlein. L’80% degli iscritti poi è soddisfatto della qualità della vita. Un parere che coinvolge l’85% dei toscani e dunque perfino a destra c’è chi propenderebbe alla fine per Giani. Solo il 21% degli iscritti Cgil vede con favore un’adesione di Italia viva e Azione al centrosinistra, il 69% per nulla. Fra i toscani il sì al patto con Renzi e Calenda è al 21%, il no al 61%e un 18% non indica una preferenza. Fra gli iscritti, la provincia meno friendly con Renzi è Lucca (mentre a una coalizione progressista sarebbe favorevole il 51%, con Iv il crollo sarebbe di 31 punti), quella più incline all’ex premier è Siena, dove la perdita sarebbe di 9 punti (si passa da un 42% di favorevoli al 33%). A Livorno il crollo sarebbe del 19%, a Firenze del 15%, a Pisa e Prato del 22, a Massa, Pistoia e Grosseto del 21. Il totale dei punti persi in regione fra gli iscritti sarebbe del 18%, perché se di fronte a una coalizione Pd- M5S-Avs la propensione a votare Giani sarebbe del 47%, con l’ex rottamatore precipiterebbe al 29%. Fra gli iscritti della Cgil attivi la perdita di consensi sarebbe del 17%, del 21% nel sindacato dei pensionati.
Nella popolazione toscana il gradimento per una alleanza con i centristi scenderebbe del 19%, passando dal 49 al 30%. L’emorragia si verificherebbe soprattutto fra gli studenti e i disoccupati, dove una coalizione di sinistra progressista con Pd, M5S e Avs raccoglierebbe una propensione al voto del 57% contro il 29% di quella registrata da un allargamento a Iv e Azione. Fra i precari l’oscillazione sentimentale cambierebbe di appena 3 punti, sintomo di una generale sfiducia.
Fra chi si dice di sinistra nella Cgil, il 65% è orientato a votare una coalizione progressista, propensione che scenderebbe al 30 con Renzi. Nella popolazione toscana il rapporto fra gli elettori di sinistra sarebbe 77%-42%. Il sondaggio ha stupito molti di coloro che l’hanno letto anche per un altro dato: lo storytelling dei sindacalisti della Cgil che negli anni, delusi dalla Ditta e dal renzismo, hanno abbracciato prima Salvini e poi Meloni è vero. Il 20% degli iscritti si colloca a destra. Eppure anche fra questi c’è chi sarebbe disponibile ad appoggiare Giani, nella misura del 32% di fronte a un patto rosso, solo del 30% di fronte alla variante rosée. «Care compagne e compagni – ha scritto due giorni fa il segretario toscano della Cgil Rossano Rossi girando il pdf in chat – vi metto a disposizione un sondaggio fatto da professionisti sulle prossime elezioni regionali. Attenzione, non sono orientamenti di voto ma diciamo un sentimento molto chiaro e netto su eventuali prospettive e coalizioni. Per quanto mi riguarda conferma i giudizi che già trovavo facendo assemblee nei luoghi di lavoro».