Il Tirreno

Livorno

L’intervista

È livornese il natural bodybuilder campione d’Italia: «Ho iniziato a 17 anni, ero minuto»

di Francesca Bandinelli

	Simone Cianci
Simone Cianci

Dopo aver conquistato il titolo a Firenze, nel giro di due anni punta al Mondiale: «Ai giovani appassionati della disciplina dico di non usare anabolizzanti, non serve»

01 novembre 2024
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LIVORNO. È nato per costruire sogni, ma soprattutto per realizzarli. Non voleva solo salire sul podio. Simone Cianci, 26 anni, ex militare della Folgore, originario di Collesalvetti che si allena tra Livorno e Navacchio, al suo preparatore Fabio Vecchiatti, del team EF Natural System, e alla sua posing coach, Elisa D’Agostino, lo ha sempre detto: «Io voglio vincere il campionato italiano». Detto fatto. Il primo passo è stato quello dello scorso 6 luglio quando, a Firenze, è arrivato secondo in due categorie. Giusto qualche mese dopo, in ottobre, Simone ha chiuso il cerchio, conquistando il titolo nella categoria “Man’s classic physique novice short” e “Man’s classic physique open short”, due volte campione italiano con la NBFI, la Natural Bodybuilding e Fitness Italy. Adesso, c’è da allargare l’orizzonte. «E per farlo lavorerò nei prossimi due anni per puntare al Mondiale. Pur essendomi qualificato già per l’edizione 2024, negli Stati Uniti, ho deciso di aspettare. Per vincere». L’attenzione di Simone, però, è soprattutto sulla specificità della disciplina. Che non è bodybuilding, ma ha quel “Natural” davanti che racchiude un mondo.

Che cosa significa?

«Che i risultati si ottengono nel tempo, in tanto tempo, alternando bene alimentazione ed allenamento. Senza ricorrere a nessun tipo di sostanza chimica. Il doping in questa disciplina non entra: ci sono delle federazioni molto attente al controllo, non è ammesso niente. Il primo step è l’attento rispetto del proprio corpo. Sì, i muscoli non crescono dall’oggi al domani, ma la salute qui viene al primo posto. Mi piacerebbe che più persone si avvicinassero alla disciplina, vorrei che crescesse la consapevolezza dei ragazzi in merito».

Lei come si è avvicinato a questa disciplina?

«Ho iniziato a 17 anni, fisicamente ero minuto e volevo accrescere la mia massa muscolare. Poi, ho deciso di arruolarmi nella Folgore e mantenere una certa costanza negli allenamenti era praticamente impossibile. Col tempo ho capito quello che avrei voluto “fare da grande”, ovvero avvicinarmi alla disciplina del Natural bodybuilding. Lavoro e studio Scienze Motorie per poi potermi dedicare ad una laurea in scienze nutrizionali. È questo quello che sono di fare, coniugare la passione per questa disciplina con il lavoro della vita».

Che cosa significa “Natural” bodybuilding?

«Che nel nostro mondo non esistono steroidi o anabolizzanti. Che i muscoli si allenano e si portano al massimo in maniera graduale, senza la fretta di chi vuole il tutto e subito. Il mio corpo non è “deformato”, peso 70 chilogrammi. Diversamente, tanti culturisti oscillano oltre i 90 chili. Il segreto è nel giusto equilibrio tra allenamento, più o meno 2 ore e mezzo al giorno, e alimentazione. La fase più “dura” è quella della costruzione della massa muscolare, ma viene calcolato tutto. Niente è lasciato al caso. A ridosso degli eventi, gli allenamenti si diradano».

La sia posing coach è una donna. Perché questa scelta?

«È vero, è insolita. Ma ho scelto Elisa semplicemente perché è la più brava ed io mi fido ciecamente. Sì, è raro che un uomo scelga come posing coach una donna».

Che emozione è stata vincere il titolo italiano?

«Gigantesca. Si è chiuso un cerchio e la soddisfazione è stata immensa, anche perché pur di tagliare questo traguardo ho messo in secondo piano tutto, anche la mia vita sociale. L’ho fatto perché mi vedevo esattamente lì, sapevo di poterci arrivare. E ora sono pronto ad alzare l’asticella».

Quale il prossimo obiettivo?

«Diventare campione del Mondo. Mi serviranno un paio d’anni per prepararmi al meglio, ma io sono pronto». 

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