Il caso
Livorno, il Picchi ora è un fortino: con Ostia Mare serve la conferma
Dopo i due successi interni con Triestina e Grosseto, Indiani punta al tris di vittorie. Pochi i dubbi di formazione: a sinistra ballottaggio a tre tra Russo, Regoli e Malva
LIVORNO. Non c’è due senza tre. Tra le mura amiche fin qui il Livorno ha sempre vinto, contro Sporting Trestina e Grosseto, in entrambi in casi in rimonta, e vuole farlo anche domani contro l’Ostia Mare, al momento quinto in classifica. Un viatico fondamentale per la truppa di Indiani per arrivare nel migliore dei modi al big match di domenica prossima contro il Siena, al momento principale rivale nei piani alti della classifica. E per farlo servirà continuare a mantenere inviolato il fortino dell’Ardenza.
Solo vittorie
Se alle partite di campionato vinte fin qui aggiungiamo anche quelle di Coppa Italia contro Zenith Prato e di nuovo Grosseto, per adesso il Livorno, tra le mura amiche, è imbattuto. Vittorie nette in Coppa, più sofferte in campionato, ma l’obiettivo è comunque sempre riuscito. In trasferta è dove fin qui gli amaranto hanno lasciato punti: pareggio sia a Gavorrano che a Tavarnelle, seppur con prestazioni diverse. Spesso quando si va lontano dal Picchi - e l’esempio è domenica scorsa - ci sono campi imperfetti e questo aiuta le squadre che vogliono chiudersi e non certo il Livorno. Il ragionamento quindi è semplice: massimizzare le partite all’Ardenza, in un campo perfetto a livello di terreno di gioco e con il sostegno del pubblico, consapevoli che in trasferta potranno esserci delle difficoltà in più. Questo già da domani. Dando continuità a un percorso casalingo fin qui impeccabile.
Primi tempi
Se il giocare in casa per adesso è stato una certezza, le prestazioni del Livorno nei diversi primi tempi non sono state all’altezza dei secondi quarantacinque minuti e in generale del livello della squadra. Un trend che va invertito, come ripetuto più volte anche da tanti uomini amaranto. A San Donato questo non è successo, ma con l’Ostia Mare c’è una nuova occasione. Ben 10 degli 11 gol messi a segno dal Livorno sono arrivati nel secondo tempo, segno evidente di una squadra che deve riuscire ad approcciare meglio la gara, senza dimenticare che poi nella ripresa può avere dei cambi in grado di rovesciare la contesa. Un aspetto, quello dell’approccio, su cui sicuramente il tecnico Paolo Indiani avrà lavorato in settimana.
Verso la gara
Pochi dubbi e tante certezze nella mente dell’allenatore amaranto in vista della gara di domani. L’infermeria è abbastanza sgombra visto che oltre al lungodegente Ndoye, ci sono solo il giovane Bonassi, anche lui spesso fermo in questa prima parte di stagione, e Currarino, bloccato da un problema alla schiena. Ormai definitivamente fuori dal progetto Giordani e Damcevski, neanche scesi in campo nell’amichevole contro la Nazionale Under 21. Il modulo sarà come sempre il 4-2-3-1 con Hamlili e Bellini costretti con ogni probabilità agli straordinari in mediana, in attesa che venga valutato il 2004 ex Forlì Nicolò Lolli. I dubbi maggiori sono sugli esterni difensivi dove Parente dovrebbe ritrovare una maglia da titolare a discapito di Calvosa e Arcuri reclama anche lui uno spazio, magari al posto di D’Ancona, tra i primi undici dopo due ottimi ingressi in corsa. Davanti Capparella è il punto fisso, Rossetti vive un momento positivo e su Dionisi ci sono pochi dubbi. L’unico ballottaggio è a sinistra dove Russo si giocherà il posto con Regoli o Malva, oltre al giovane Marinari.