Picchi, asta deserta per il centro sportivo in Banditella: ecco cosa succede adesso
Nessuna offerta e dunque ieri alle 12 nessuna udienza per l’assegnazione definitiva. L’offerta minima era 1 milione e 200mila euro, prevedibile ora un ribasso del 20%
LIVORNO. Le previsioni della vigilia sono state confermate: l’asta relativa alla proprietà superficiaria dell’impianto sportivo di Banditella, con concessione fino al 2045, è andata deserta. Il prezzo base era di 1, 6 milioni di euro con offerta minima a 1, 2 milioni e un rialzo minimo di 10mila euro in caso di gara che ovviamente non c’è stata. Nessuno ha presentato offerte entro il termine che era fissato per le 12 di lunedì e quindi non si è tenuta nessuna udienza che era stata fissata per le 12 di ieri.
Adesso ci sarà da attendere una nuova asta con prezzo ribassato. La prossima asta dovrebbe essere indetta almeno tra tre mesi e di sicuro verrà fatta con un prezzo d’acquisto ribassato, con ogni probabilità intorno al 20%. Se così fosse confermato si parlerebbe di un prezzo base di 1. 280. 000 euro, con un’offerta minima che sarebbe fissata al 75% del prezzo baso e quindi, rispetto all’asta andata deserta nella giornata di ieri, scenderebbe intorno ai 960mila euro. Cifre che dovranno essere ufficializzate prossimamente dalla giudice Emilia Grassi.
La struttura da decenni ormai è la casa dell’Armando Picchi Calcio e dal punto di vista sportivo adesso si apre un ventaglio di soluzioni infinite.
Restando sulla parte extra campo, si tratta di una struttura di oltre 24mila metri quadri con due campi da calcio, uno in erba naturale omologato per la Serie D e uno sintetico, oltre a tre campi da calcetto, tre gabbioni, una tribuna, oltre 10 spogliatoi e servizi igienici, bar e una foresteria in fase di costruzione. Un impianto che, per spazi e strutture già esistenti, è perfetto per fare calcio e che, con una ristrutturazione di spessore, potrebbe diventare un centro sportivo di ottimo livello. Come detto adesso si apre un ventaglio di soluzioni notevole che cercheremo di spiegarvi a parte e che vede coinvolto l’Armando Picchi Calcio, storica società dilettantistica della città, e Mirco Peiani con Uappala che ha un contratto di affitto di 17 anni (9+8) che però decadrebbe qualora qualsiasi società dovesse comprare la struttura all’asta anche nei prossimi appuntamenti.
Sullo sfondo di tutto questo c’è l’Us Livorno che avrebbe individuato nell’impianto di via Pietro Nenni il luogo ideale per costruire la propria casa del futuro. Ultimi, non certo per importanza, anzi, centinaia di bambini e ragazzi vincolati a livello sportivo con l’Armando Picchi che attendono di cononoscere il proprio futuro.