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L’estate libertassina finisce prima: arriva il primo ko, bye bye Forlì

L’estate libertassina finisce prima: arriva il primo ko, bye bye Forlì

Gli amaranto difendono poco e non trovano i punti di Saccaggi e Lucarelli

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LEGNANO. Sulle note dei Righeira arriva anche la prima sconfitta stagionale. Bye bye final four, Forlì, Romagna mia. Con giorno di anticipo sul calendario, l’estate amaranto finisce d’improvviso ed è un ritorno sulla terra tosto, languidi brividi, il salto dalle infradito ai moon boot.

Diciamo la verità: ci voleva, per capire che non siamo Goldrake, che sulla strada per l’Olimpo troveremo ostacoli e nemici agguerriti. Esopo direbbe che leggerla così, con filosofia, è fare come la volpe con l’uva e invece questa sconfitta netta, meritata, consegna un gran dono alla Libertas: la consapevolezza che nessuno le regalerà niente. Legnano ha giocato come se fosse in campionato, Livorno parecchio meno, ha lasciato in pullman il suo marchio di fabbrica, la difesa. E gli immortali sono diventati mortali. I primi due tempi sono sembrati più il circo degli Harlem che una partita che valeva il pass per giocarsi un trofeo da mettere in bacheca. Grandinata di canestri da entrambe le parti, ma noi guardiamo il nostro e 43 punti subiti in 20 minuti sono una enormità, ancor più considerando che i Cavalieri erano senza il loro Re Artù, Tommaso Marino da Siena. E dopo il tè non è andata meglio, perché Sacchettini ci ha fatto un sacchettone, ogni volta che prendeva palla da tre metri fronte a canestro sembrava che giocasse a “mondo”, tutte le mattonelle attorno all’area colorata erano un ciuff.

Nella bottiglia trovata al PalaBorsani ci sono anche altri messaggi, e sono quelli su cui Andreazza in queste due settimane che ci dividono dal semaforo verde del gran premio potrà lavorare di più: riguardano i due goleador, quelli col curriculum da bocconiani del basket che avranno il compito di trivellare le retine avversarie, dunque Saccaggi e Lucarelli.

Il primo aveva timbrato a fuoco il derby, il secondo aveva iniziato a carburare con Montecatini e poi a Piacenza, ma ieri entrambi hanno frenato. Parla lo scout più di tutti: all’intervallo la guardia di Carrara, rimasta in campo 7 minuti, aveva tutti zero, nessun canestro ma soprattutto nessun tiro. JR99 invece in campo c’era rimasto 15 minuti ma anche per lui c’era la virgola con 0 su 4 e il primo canestro arrivato al 22’. Le statistiche finali non sono migliori: 2 punti per Saccaggi (dalla lunetta) e 4 per Lucarelli. L’arrivo è al Vigorelli e qui neanche siamo partiti, dunque farne un dramma, un problema, suonare un allarme sarebbe un errore. Ma la cronaca fotografa una situazione che dovrà cambiare.

Ci sono anche bei segnali. Il primo si chiama Andrea Sipala: è stato lui a tener su la baracca nei primi due tempi insieme alla vecchia guardia, Forti e Ricci, e al solito Fantoni, partito molto bene prima di perdersi (ma nel terzo quarto, quello che ha segnato la frattura, ha messo dentro 8 punti sui 15 libertassini). E poi Fratto, il marine, che ha firmato tanto per cambiare un’altra doppia-doppia , 16 punti e 10 rimbalzi in 28’, giocando spesso in alternananza a Fantoni.

La Libertas ha condotto le danze per tutto il primo quarto senza mai andare oltre le 4 lunghezze, Legnano ha trovato il primo pari sul 28-28 ma lo strappo l’ha dato dopo l’intervallo schizzando a più 14 al 26’ (58-44). Lì si rischiava di passare dai satelliti in orbita sul mare a che freddo fa di Nada e invece con Fantoni e Fratto Livorno è riuscita a riaprirla e a 180 secondi dalla fine si è trovata sul meno 4 (74-70) ma non era il giorno giusto. Ora è tempo di stivali ed elmetto.
 

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