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Authority, Raugei con Guerrieri: «Continuità nell’interesse di tutti»

di Stefano Taglione

	Il presidente della Compagnia portuale di Livorno
Il presidente della Compagnia portuale di Livorno

Per il presidente dei Portuali un cambio di guida nuocerebbe al maxi terminal: «Ci sono già stati dei ritardi, con quest’opera ci giochiamo il futuro occupazionale»

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LIVORNO. «Facendo un’analisi contingente, di contesto e su ciò che oggi serve al nostro porto non posso che essere d’accordo con il presidente della Regione, Eugenio Giani: il numero uno dell’Autorità portuale del mar Tirreno settentrionale dovrebbe essere in continuità con l’attuale governance, perché solo nella continuità amministrativa risiedono le soluzioni per le tante questioni aperte che, viceversa, potrebbero trasformarsi in problemi. Non voglio entrare nel merito nei nomi, ci sono le istituzioni deputate a questo, ma un nuovo presidente, anche se fosse il più bravo del mondo, a causa delle fisiologiche prese d’atto a cui sarebbe chiamato porterebbe a inevitabili rallentamenti, mi riferisco ovviamente all’iter per la Darsena Europa. Cambiare oggi mi sembrerebbe rischioso, non lo farei».

A parlare è il presidente della Compagnia portuale, Enzo Raugei, che spiega il suo punto di vista su quella che dovrebbe essere un’imminente nomina da parte del ministro delle Infrastrutture dei trasporti, Matteo Salvini, del primo inquilino di Palazzo Rosciano. Attualmente, l’ex presidente Luciano Guerrieri, è commissario straordinario dell’ente. Il candidato favorito, secondo i rumors, resta l’ex deputato del Pd e membro della Commissione trasporti della Camera, l’avvocato torinese Davide Gariglio, gradito al Partito democratico nazionale. Raugei, su Gariglio, non ha ovviamente alcuna preclusione. Anzi, con lui in passato ha collaborato. Ma, in generale, il presidente dei Portuali è scettico su un cambio di timone in un momento così delicato e cruciale per il porto labronico e per la città intera, visto che la realizzazione della Darsena Europa è da anni in ritardo e, lo stesso ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, la vuole in parte operativa con i primi piazzali aperti entro la fine dell’anno, mentre il termine ufficiali dei lavori è fissato, dopo gli ultimi slittamenti, alla fine del 2029.

«Siamo in ritardo per questioni passate – commenta Raugei – ma ora vediamo la dirittura d’arrivo, tanto che in questi giorni dovrebbe partire il cantiere per la posa della prima pietra delle opere a mare e, anche per questo, cambiare oggi mi sembrerebbe rischioso. Come uomo di porto, guardando al locale e al globale, in questo ambito credo che si debba puntare agli interessi più immediati per il nostro porto, che su Darsena Europa si gioca il suo futuro, così come l’intero territorio. Le giovani generazioni guardano al porto sperando negli sbocchi occupazionali e nello sviluppo».

L’eventuale Guerrieri-bis, a Livorno gradito dalla maggior parte degli operatori, non viene comunque escluso. E sarebbe l’unica opzione in continuità con la governance uscente, visto che il segretario Matteo Paroli andrà a occupare la poltrona di presidente dell’Authority genovese, forse la più prestigiosa d’Italia: «Un incarico importante il suo - spiega Raugei - e veramente molto prestigioso, a lui faccio i migliori auguri per la carriera. Il mio giudizio sulla governance e su Guerrieri è molto positivo: prima vi era uno scenario caratterizzato da animata litigiosità fra gli operatori, lui li ha messi d’accordo, trovando un punto di equilibrio su questioni che da anni si affrontavano con le carte bollate ha dato un imprinting importante sulla Darsena Europa trovando la completezza dei finanziamenti necessari, hanno trovato conclusione questioni ultraventennali come lo spostamento dei tubi Eni nel canale di accesso. Inoltre è una persona che ascolta e si immedesima nei problemi, non posso quindi che essere soddisfatto del lavoro che ha svolto finora».

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