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Gianluigi Aponte: «Voglio fare del porto di Livorno uno dei primi del Mediterraneo»

di Giulio Corsi

	Il terminal di Msc a Valencia e Gianluigi Aponte
Il terminal di Msc a Valencia e Gianluigi Aponte

Scambio di lettere con il sindaco Salvetti. Martedì Msc a Palazzo Rosciano. Il retroscena: sono bastati 10 minuti di colloquio con Neri perché l’armatore approvasse il progetto

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LIVORNO. Si racconta che Piero Neri abbia deciso di provare a coinvolgere il più grande armatore di container al mondo, dopo i tavoli dello scorso autunno a Palazzo Rosciano e in prefettura in cui Grimaldi, pur confermando la volontà di lasciare la Darsena Toscana destinata in primo luogo ai contenitori, aveva illustrato i suoi investimenti in Tdt che poco avevano convinto il cluster portuale livornese, accrescendo il timore che la principale banchina livornese venisse progressivamente sempre più scalata da navi ro-ro e car carrier, traffici in cui Grimaldi è leader europeo, snaturandone la destinazione originaria e depauperando il porto.

Si racconta anche che Gianluigi Aponte abbia impiegato dieci minuti per convincersi della bontà della sfida quando Neri è andato a illustrargli il progetto della Darsena Europa a Ginevra, nel quartier generale di Msc. “Prendiamola insieme”, ha detto l’armatore italo-svizzero a Neri e ad Enio Lorenzini, che di Aponte è amico oltreché socio a Livorno.

Aponte ha chiamato i suoi avvocati e li ha messi al lavoro. Non molto tempo dopo – la sera del 7 gennaio – all’Autorità Portuale è arrivata la manifestazione d’interesse da parte dei tre imprenditori per il maxi terminal.

Martedì a Livorno

A due settimane dall’invio di quella Pec, qualcosa inizia a muoversi. Martedì a Palazzo Rosciano i rappresentanti di Msc, Neri e Lorenzini incontreranno i vertici dell’Authority per avere dettagli più precisi riguardo al progetto, in particolare tempi e costi a carico del privato. Ma l’incontro sarà utile anche per capire quale percorso procedurale e normativo intraprendere per arrivare alla concessione della Darsena Europa. Le strade sul tavolo sono tre: la manifestazione d’interesse, l’istanza di concessione e la partnership pubblico-privata. Inutile entrare qui nelle differenze tecniche degli iter. Quel che è chiaro e mai è stato messo in discussione, è che si passerà da una gara pubblica, con i tre soggetti che faranno la loro proposta, davanti alla quale eventuali altri players interessati potranno presentare la propria e i tre potranno ulteriormente rilanciare. L’incontro di martedì, insieme alla consegna da parte dell’Authority della documentazione richiesta, potrebbe essere uno step per mettere in moto il prossimo passo di Msc con Neri e Lorenzini.

Le parole di Aponte

L’interesse di Aponte per l’operazione – che conferma la bontà del progetto – è stato ribadito anche in una lettera che l’armatore ha inviato tre giorni fa a Luca Salvetti, rispondendo a quella che il sindaco gli aveva spedito lo scorso fine settimana.

Salvetti ha scritto ad Aponte ringraziandolo per l’attenzione che con la sua iniziativa ha dato alla città e al porto. “L’interesse per Livorno del più importante operatore mondiale nel traffico dei container è elemento di onore per l’intera città”, ha scritto Salvetti. Spiegando poi al Tirreno: «Ho ritenuto opportuno e istituzionalmente corretto che Livorno desse un segnale di aver accolto con orgoglio questo interesse. Stesso riconoscimento e ringraziamento lo farò ad altri soggetti che fossero interessati».

La risposta di Aponte è andata al di là dei formalismi istituzionali. L’armatore ha ringraziato per gli apprezzamenti per il progetto della Darsena Europa e ha voluto ricordare che la sua società ha iniziato l’attività armatoriale nel porto di Livorno nel 1970 e da allora ha sempre privilegiato il nostro scalo. Aponte ha sottolineato di essere legato al porto di Livorno e ai suoi operatori e di essere felice di operare sulla Darsena Europa quando sarà realizzata, lavorando per l’incremento dei volumi in modo da coprire la capacità disponibile. «Mi ha scritto che spera di riuscire nell’intento portando Livorno tra i principali porti del Mediterraneo», racconta il sindaco.

Le strategie

Nelle parole di Aponte risiede proprio la prospettiva che il magnate di Msc vede nel maxi terminal livornese: è una questione chiaramente geopolitica e prospettica che parte dagli spazi livornesi e da quelli della concorrenza, in primis (ma non solo) Spezia, meravigliosamente organizzata nei container al punto da aver registrato anche nel 2024 oltre 1,1 milione di teu e da aver rosicchiato nuovi traffici nel 2025 a Tdt, ma segnata comunque dai limiti fisici: tra 5-8 anni, quando la piattaforma sarà operativa, Livorno, baricentrica ai mercati, con l’apertura del corridoio del Brennero e del Gottardo e con strutture ferroviarie in grado di collegare il porto e le grandi linee per l’Europa, nella visione di chi vuole investire su Darsena Europa potrà diventare porto centrale del Mediterraneo nei traffici transoceanici. Un’operazione di cui potrebbe beneficiare anche l’altra metà del porto, con Grimaldi che nel 2030 potrebbe convertire buona parte di Tdt ai traffici di rotabili, il che non è banale nei nuovi equilibri che potrebbero crearsi da qui a breve. 


 

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