Livorno, per i bus tassa da 50 euro: «Porterà mezzo milione»
L’idea è far pagare chi si ferma in città, non chi va a banchina. Il sindaco: «Quei soldi saranno reinvestiti sul turismo»
LIVORNO. Cinquanta euro al giorno per guadagnarsi il «diritto alla fermata» in città. E se per Cna la tassa sui pullman turistici non è altro che «un’inutile gabella per far cassa», per l’amministrazione comunale (che già l’aveva pensata nel 2019) dà l’opportunità di «reinvestire risorse proprio sul turismo, migliorando l’accoglienza». Questo, quanto meno, è quanto dichiara il sindaco Luca Salvetti secondo cui l’operazione «porterà alla città 500mila euro l’anno». Ma andiamo con ordine.
L’annuncio
L’annuncio è stato dato durante l’ultimo consiglio comunale, in cui il sindaco e l’assessora alla Mobilità Giovanna Cepparello hanno spiegato come la volontà dell’amministrazione comunale sia quella di introdurre una tariffa per i pullman turistici che trasportano i crocieristi fuori città. Una sorta di tassa, questa, che «riguarderà solo i pullman che passano in città», spiega Salvetti. Non pagheranno niente di più, cioè, i mezzi che vanno a prendere i turisti direttamente in banchina «e già pagano una cifra importante». La costellazione di pullman che hanno a che fare con i crocieristi, d’altra parte, è articolata.
I mezzi
I mezzi che prelevano i turisti appena scesi dalle navi e li portano direttamente fuori città pagano già alla Porto 2000 un tot giornaliero per l’accesso alle banchine. E l’ammontare del ticket varia a seconda che si tratti di un servizio richiesto direttamente dall’armatore o che, d’altra parte, sia organizzato da un intermediario come un’agenzia. Poi ci sono i cosiddetti shuttle di Porto 2000 che fanno la spola tra il porto a via Cogorano e i pullman che caricano i crocieristi non sulla banchina ma nel centro della città. Ed è per questi ultimi autobus che l’amministrazione comunale sostiene di voler prevedere un costo di servizio.
La tassa
«Vogliamo far pagare il diritto alla fermata in città – dice il sindaco – che è giornaliero, e abbiamo deciso che costerà 50 euro. A Firenze, per fare un esempio, per il transito e la sosta in città i bus pagano 320 euro. Poi saranno previsti degli abbonamenti mensili o annuali con sconti». Un’operazione, questa, che richiede una delibera di giunta e che, nelle stime fatte dall’amministrazione comunale, «porterà nelle casse della città circa 500mila euro all’anno da utilizzare sul fronte turistico».
Le fermate
Oltre alla tassa, a un certo punto, dovrebbe diventare operativo anche lo spostamento dell’area di fermata di alcuni pullman, che lasceranno via Cogorano. Il pullman rosso, per esempio, dovrebbe andare a finire sul viale degli Avvalorati, mentre i pullman che portano i turisti fuori città fermeranno in via della Cinta Esterna. Il tutto con l’obiettivo di diminuire la pressione sul centro. Cosa che secondo Cna non avverrà perché «il congestionamento della strada è dato quasi unicamente dal numero enorme di passaggi del trasporto pubblico locale».
Gli hub
Nel frattempo in via Cogorano rimane in vigore la regolamentazione introdotta qualche tempo fa. Cioè la determina con cui è stata vietata, per quanto riguarda via Cogorano, la fermata di più di due pullman contemporaneamente e con il motore acceso per più di tre minuti. Pena la multa. Tutto questo con la prospettiva – che in teoria dovrebbe essere rimasta nei piani – di realizzate un altro hub per i crocieristi (dopo quello inaugurato da Porto 2000 a Palazzo Grande) nella zona di Santa Trinita. Ma questa è (parzialmente) un’altra storia. Sicuramente è un racconto caratterizzato da altre tempistiche.
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