Il Tirreno

Livorno

Dopo la tragedia

Livorno, autopsia sulla salma del sub morto: sequestrate bombola e attrezzatura

di Stefano Taglione
Stefano Palagini, il sub di San Miniato morto a 55 anni
Stefano Palagini, il sub di San Miniato morto a 55 anni

Stefano Palagini, 55 anni di San Miniato, ha perso la vita in ospedale dopo il malore improvviso avvenuto al largo della Torre di Calafuria dopo un'immersione con un amico

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LIVORNO. Verrà eseguita l’autopsia sulla salma del cinquantacinquenne Stefano Palagini, il sub di San Miniato morto alle 16,30 di sabato 18 gennaio nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cisanello dopo il malore in mattinata al termine dell’immersione a Calafuria. L’incarico potrebbe essere disposto già il 21 gennaio dalla pm Sabrina Carmazzi, la titolare dell’inchiesta, che mira a far luce sulle cause del decesso dell’agente intermediario nel settore dei pellami per le calzature e la pelletteria.

La tragedia

Palagini, subacqueo molto esperto con alle spalle centinaia di immersioni, si trovava insieme a un amico a una cinquantina di metri dalla costa, quando risalendo con la bombola da una profondità di circa nove metri ha accusato un malessere, chiedendo al compagno di accelerare nel risalire. Un ritorno in superficie, in ogni caso, svolto rispettando le tappe di decompressione, anche perché l’attività sui fondali era appena terminata. «Mi sento un po’ strano», «Non ti preoccupare, ti tiro su io fino a riva». «Guarda, ora mi sembra di stare un po’ meglio», il breve dialogo fra i due, fino a che Palagini non ha perso conoscenza. L’amico, sbracciandosi, ha richiamato i soccorsi. Immediatamente, dalla scogliera, è partito un sub con l’acquascooter, che lo ha portato sulla terraferma, dove il presidente del “Sub Geas” di Empoli Sandro Matteucci e altri tre colleghi hanno iniziato il massaggio cardiaco, andato avanti per 20 minuti, mentre per un’altra mezz’ora lo hanno proseguito i volontari della Svs di Ardenza e il medico e l’infermiere del 118 giunti sull’automedica dell’Asl. Dopo tre quarti d’ora di tentativi di rianimazione, Palagini, si è ripreso: una battito debole del polso, infatti, ha dato a tutti un po’ di speranza. Purtroppo, però, dopo il trasporto in volo con l’elisoccorso “Pegaso” a Cisanello, alle 16,30, è stato dichiarato morto.

Le indagini

A indagare su quanto accaduto, sotto il coordinamento della procura, sono i militari della capitaneria di porto, che hanno gestito i soccorsi in maniera magistrale, consentendo al cinquantacinquenne di arrivare vivo al pronto soccorso e nel reparto di rianimazione, dandogli quindi una speranza. Fondamentale anche l’operato dei compagni di sub, di Matteucci e dei tre amici, che non hanno mai smesso di assisterlo con il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale. Insieme ai militari e ai soccorritori, a Calafuria, erano intervenuti anche i vigili del fuoco via terra e via mare. Purtroppo, però, Palagini non ce l’ha fatta: è rimasto per troppo tempo senza attività cardiaca. La guardia costiera, come da prassi, ha anche sequestrato l’attrezzatura usata per l’immersione, ascoltando anche l’amico che si trovava con lui.

I tempi

Il funerale del cinquantacinquenne sarà quindi fissato fra qualche giorno. L’autopsia sarà svolta all’istituto di medicina legale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, all’ospedale di Santa Chiara, dopodiché la salma verrà restituita ai familiari. Palagini abitava a San Miniato Alto, con i genitori anziani, in via Cesare Battisti. Era molto conosciuto nel comune pisano, dove aveva frequentato le scuole e aveva sempre vissuto e lavorato.

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