Il Tirreno

Livorno

L’incendio

Livorno, rogo nella palazzina popolare: chi è il barista di 64 anni gravissimo

di Claudia Guarino

	I vigili del fuoco davanti alla palazzina dopo il rogo (Foto Franco Silvi)
I vigili del fuoco davanti alla palazzina dopo il rogo (Foto Franco Silvi)

Altri tre intossicati e nove famiglie evacuate: appartamento sotto sequestro. Una delle ipotesi è che a scatenare l’incendio sia stato un corto circuito. Il 64enne lavora al Caffè Ginori di Castiglioncello

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LIVORNO. Il fumo che, in pochissimo tempo, satura il palazzo insinuandosi tra gli infissi e sotto le porte. Qualcuno riesce a uscire da solo, altri restano intrappolati in casa. «Avevamo come un muro davanti – racconta uno dei feriti – non si vedeva niente, non riuscivamo a respirare». Poi, ecco le sirene a illuminare la notte di Corea. Arrivano ambulanze, vigili del fuoco, polizia. Protezione civile, municipale, tecnici Casalp.

I soccorritori entrano nella palazzina e portano fuori chi è rimasto dentro. Mauro Martelli, 64 anni, è il più grave. Ha respirato molto fumo e i volontari della Misericordia lo trovano a terra, svenuto, sul pianerottolo. Lo fanno uscire per poi trasportarlo d’urgenza all’ospedale di Livorno: è gravissimo. Insieme a lui vanno al pronto soccorso altre tre persone, tutte per intossicazioni lievi e dimesse alla fine della mattinata. I pompieri, nel frattempo, evacuano tutto il palazzo e spengono l’incendio la cui causa – questa è l’ipotesi – potrebbe essere stata un corto circuito di natura elettrica. Ma andiamo con ordine.

L’allarme

Sono all’incirca le 4, 30 di ieri mattina, venerdì 17 gennaio, quando uno degli inquilini della palazzina al civico 10 di via don Davide Albertario dà l’allarme al 112. «Aiuto, c’è un incendio». Le fiamme erano appena divampate nella camera da letto di uno degli appartamenti al primo piano della palazzina popolare. E in quel momento all’interno c’era una ragazza nigeriana. «Ho sentito odore di fumo e mi sono svegliata – ha raccontato lei stessa ai vigili del fuoco arrivati sul posto – a quel punto ho visto le tende andare a fuoco. Ma lì sotto non c’era niente, solamente una presa di corrente». Una delle ipotesi, infatti, è che a scatenare l’incendio sia stato un corto circuito di natura elettrica causato, probabilmente, dal sovraccarico di una ciabatta multipresa. Ma su questo aspetto le indagini sono ancora incorso e l’appartamento è stato sequestrato.

L’intervento

Quando il 112 ha ricevuto la segnalazione, comunque, ha inviato in zona l’automedica, due ambulanze della Svs (una arrivata da via San Giovanni e l’altra da Ardenza) e una della Misericordia di via Verdi. Sul posto anche due squadre dei vigili del fuoco, le volanti della polizia e le pattuglie della municipale. Quando i soccorsi sono arrivati in via Albertario l’edificio si era già riempito di fumo e la parete esterna era in parte annerita. Alcuni degli inquilini erano già usciti per conto proprio mentre altri sono stati portati fuori da soccorritori e pompieri. In zona, nel frattempo, sono arrivati anche i tecnici di Casalp e il personale della protezione civile coordinato dal dirigente comunale Lorenzo Lazzerini. Poi raggiunti dal sindaco Luca Salvetti, dall’assessore Andrea Raspanti e dal presidente di Casalp Marcello Canovaro.

I feriti

Quattro persone, complessivamente, sono state trasportate al pronto soccorso di Livorno. Il più grave è Mauro Martelli, storico barista del Caffè Ginori di Castiglioncello, che è entrato al pronto soccorso tramite shock room in gravissime condizioni. Martelli è stato poi trasferito temporaneamente al Santa Chiara di Pisa (dove c’è la camera iperbarica) per poi essere ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Livorno. Gli altri tre intossicati (Carla Iacoponi, Raul Valentini e Patrizia Castellani) sono stati visitati al pronto soccorso di Livorno per poi essere dimessi dopo qualche ora, in buone condizioni.

La palazzina

Nel frattempo la palazzina (composta da nove appartamenti) è stata completamente evacuata per motivi di sicurezza ed è stato allestito un punto temporaneo di accoglienza per gli sfollati nel salone Pamela Ognissanti dell’ex Circoscrizione 1, in via Gobetti. Molti di loro, comunque, hanno subito trovato ospitalità da parenti o amici. E alcuni sono stati fatti rientrare qualche ora dopo, una volta concluse le verifiche di stabilità sugli appartamenti.

Gli accertamenti

Proseguono, nel frattempo, le indagini della sezione di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco di Livorno. I pompieri stanno lavorando per determinare quale sia stata la causa del rogo e lavorano sotto il coordinamento della sostituto procuratore di turno Sabrina Carmazzi. Una delle ipotesi è che, appunto, possa essersi trattato di un corto circuito. Ma, sotto questo punto di vista, gli accertamenti sono in corso. 

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