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Furto a Livorno, il prefetto: «Al Comune chiedo di installare altre telecamere»

di Stefano Taglione
Il prefetto Giancarlo Dionisi (foto Franco Silvi)
Il prefetto Giancarlo Dionisi (foto Franco Silvi)

Giancarlo Dionisi commenta i dati in calo e i colpi degli ultimi giorni: «Non si canti vittoria, faremo di tutto per migliorare la sicurezza»

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LIVORNO. «Il calo dei furti non deve farci cantare vittoria: l’impegno della prefettura e delle forze dell’ordine è massimo e finalizzato a migliorare la sicurezza. Continuiamo ad andare avanti con il nostro lavoro, ad esempio con le operazioni ad “alto impatto” e con le pattuglie a piedi, ma soprattutto con una forma di collaborazione con le altre istituzioni, fra cui la polizia locale e il Comune, a cui chiederò di installare un maggior numero di telecamere e a riparare quelle che non funzionano».

Ad analizzare i numeri dei furti durante le festività, ribadendo il confronto positivo rispetto a un anno fa, è il prefetto Giancarlo Dionisi, che proprio a polizia e carabinieri aveva chiesto un report aggiornato. «Reputo fondamentale la collaborazione con i commercianti – prosegue – e con le associazioni di categoria mi confronterò affinché invitino alcuni loro associati a essere un po’ più attenti nelle forme di autotutela della propria attività, evitando i comportamenti superficiali, poiché la criminalità predatoria è sempre in agguato e bisogna stare sempre più attenti».

Secondo il prefetto i raid sono spesso «commessi da minorenni o da persone sprovvedute, che si accontentano di pochi spiccioli e non tali quindi da destare particolare allarme sociale, ma che allo stesso tempo provocano un grosso danno agli esercenti: per loro ci dispiace e su questo dobbiamo lavorare. Il fatto che quest’anno i furti siano calati del 50% significa che le forze di polizia stanno lavorando molto meglio rispetto all’anno scorso, questo forse grazie a un coordinamento maggiore fra loro, a una migliore collaborazione con la polizia locale e a input forti che sto cercando di fornire, ad esempio con le operazioni ad “alto impatto” e con le pattuglie a piedi, con i quali stiamo cercando di portare in città sempre più sicurezza».

Il furto «in genere – evidenzia Dionisi – fa parte di quei reati che alimentano la percezione di insicurezza: le forze di polizia sono impegnate a perlustrare aree della città anche porta a porta, ma è impossibile presidiare tutta Livorno in modo capillare e tale da azzerare i colpi: è una città medio-grande e soffre del fenomeno come tutte le altre realtà. Molta collaborazione può arrivare dai cittadini, che si devono tutelare, evitando ad esempio di pubblicizzare le vacanze sui social, così come dotarsi di porte di ingresso blindate. Dobbiamo essere più attenti – conclude il prefetto – perché il mondo purtroppo sta cambiando». 

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