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Ospedale di Livorno, i due piani della Regione: «Non è detto che lo finanzi l’Inail»

di Martina Trivigno
Ospedale di Livorno, i due piani della Regione: «Non è detto che lo finanzi l’Inail»

La nostra intervista all’assessore Bezzini: «Costretti a questa opzione dall’incertezza del governo»

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LIVORNO. «Formalmente abbiamo davanti a noi due piste: sappiamo, però, che la prima è messa a rischio dall’azione del governo che vuole togliere alla Toscana oltre 80 milioni di euro dall’articolo 20 e, di conseguenza, prende quota la seconda». Insomma, non è ancora deciso che il nuovo ospedale di Livorno sarà finanziato dall’Inail. Tutto dipenderà – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini – dalle scelte dell’esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni.

Assessore, come si lega l’articolo 20 al nuovo ospedale?

«L’articolo 20 della legge finanziaria 67 del 1988 rappresenta la principale fonte di finanziamento statale rivolta alle Regioni per investimenti in sanità. In particolare prevede l’istituzione di un programma pluriennale di interventi di ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico che è stato rifinanziato dai governi Conte e Draghi. Ecco, è in essere da tempo una delibera che lega il finanziamento del nuovo ospedale di Livorno alle risorse disponibili del cosiddetto articolo 20».

Poi però, all’improvviso, è “sceso in campo” l’Inail: come ci siamo arrivati?

«Dobbiamo fare un passo indietro. Circa dieci mesi fa, quando il governo ha approvato il decreto Pnrr, ha definanziato delle opere per la messa in sicurezza sismica e antincendio in tutta Italia, compresa la Toscana».

Con quali conseguenze?

«In sostanza il governo ha tolto fondi ad opere già in gran parte finanziate, specificando che queste risorse sarebbero state prese dall’articolo 20 non speso. Per la Toscana si tratta di tanti soldi, oltre 80 milioni di euro. La Regione ha fatto ricorso alla Corte costituzionale».

Con l’entrata in scena dell’Inail, in molti hanno pensato che la Regione si fosse tirata da parte per finanziare l’opera.

«Non c’è alcun disimpegno da parte della Regione. La delibera esiste sempre, c’è però un quadro di incertezza: se il governo toglie i soldi, in parte la copertura finanziaria viene meno. Avendo questo ben chiaro e siccome il nuovo ospedale di Livorno vogliamo farlo, grazie alla lungimiranza del presidente Eugenio Giani, abbiamo aggiunto al piano a (l’articolo 20, ndr) il piano b. E, dico, meno male lo abbiamo fatto».

Che dire del piano b che ha colto tutti di sorpresa?

«Periodicamente Inail mette a disposizione delle Regioni la possibilità di finanziare e realizzare degli investimenti. Così abbiamo presentato l’opzione del progetto nuovo ospedale di Livorno anche nella procedura Inail ed è stata ammessa a finanziamento: l’operazione è stata formalizzata con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 17 dicembre scorso».

Cosa dobbiamo aspettarci d’ora in avanti?

«Nelle prossime settimane attiveremo il piano che sarà più congruo allo scenario che si determina».

Come?

«È chiaro che se il governo insiste nel togliere risorse per un valore di oltre 80 milioni di euro, dal piano a dovremo passare al piano b. Se il governo mette i bastoni tra le ruote con il definanziamento, abbiamo però già pronta l’alternativa».

Quali sono quindi gli scenari?

«Ora abbiamo due possibilità: se il governo, come è probabile, toglie i soldi dall’articolo 20, la Regione può attingere all’altro filone di finanziamento».

Quello dell’Inail, però, non è un filone a costo zero, come raccontato dal Tirreno nei giorni scorsi, con una stima di interessi per 12 milioni.

«Il primo era un filone di finanziamento a fondo perduto dal ministero alla Regione, il secondo è un finanziamento che alla Regione costa perché ogni anno dovrà remunerare Inail. È questa la differenza sostanziale. In ogni caso negli atti della Regione Toscana ci sono entrambe le opzioni e testimoniano la volontà di andare avanti: sono gli atti del governo che spingono in una direzione o nell’altra».

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