Ponte sullo Scolmatore, il sindaco di Livorno: «Andava chiuso, rischio crolli»
Il primo cittadino Salvetti: «Siamo stati noi a chiedere ad Anas di agire»
LIVORNO. «La sicurezza deve stare sempre al primo posto. I tecnici, in merito al ponte sullo Scolmatore, ci avevano fornito un quadro veramente poco incoraggiante, di rischio cedimenti. Siamo stati quindi noi a chiedere ad Anas di intervenire quanto prima, proprio per evitare i potenziali crolli. Ora non possiamo far altro che pazientare, per un obiettivo importante, perché l’infrastruttura sarà sicura». A parlare, dopo la decisione di Anas di chiudere il ponte dell’Aurelia, è il sindaco di Livorno, Luca Salvetti. Lo stop al traffico di auto e camion, già ipotizzato all’inizio del mese dopo un incontro in prefettura, è scattato due giorni fa e durerà a lungo: almeno due anni a partire dall’inizio dei lavori, previsti secondo l’ente statale subito dopo l’inverno, fra marzo e aprile. È la tempistica che il colosso statale ha fornito al Comune di Collesalvetti, dove ricade l’infrastruttura, e agli altri enti locali.
Alternativa Stagno nord
«Per fortuna c’è la bretella di Stagno nord, che attenuerà i disagi – prosegue Salvetti –. Questo svincolo è stato realizzato proprio per decongestionare il tratto stagnino dell’Aurelia e senza sarebbe stato un disastro, visto che le uniche alternative per raggiungere Pisa sarebbero state l’autostrada A12 o passare da Tirrenia». Il nuovo svincolo, inaugurato del 2019, ora assorbirà tutto il traffico: sia quello in arrivo da Pisa, sia quello in uscita da Livorno. Nei giorni scorsi, per altro, sulla Variante e alla rotatoria dal lato pisano c’è già stato qualche ingorgo, anche per via della novità inizialmente non compresa da tutti. La speranza è che i disagi non siano eccessivi. «Come Comune avevamo ricevuto diverse segnalazioni sul cattivo stato del ponte sullo Scolmatore, poi a inizio dicembre siamo stati convocati in prefettura insieme all’Anas ed è stata decisa la chiusura – spiega la prima cittadina di Collesalvetti, Sara Paoli –. I lavori dureranno due anni, così ha riferito l’ente, ma ci sarà sempre una corsia aperta per pedoni, ciclisti e scooteristi: per loro, infatti, l’alternativa della Variante non esiste, visto che da lì non potrebbero passare. L’intervento programmato è molto importante, per questo il cantiere durerà molto». Gli interventi di restyling sono attesi fra marzo e aprile, con la riapertura – ufficialmente «a data da destinarsi» – ipotizzabile per la primavera del 2027. Ci sarà, insomma, da aspettare un po’, ma poi l’infrastruttura sarà finalmente sicura.
«Ci passavano i Tir»
Soddisfatti dell’inizio dei lavori gli abitanti di Stagno, che sottolineano «i molti tremori» di quel ponte e «i divieti ignorati dei camionisti», che nonostante il divieto «ci transitavano lo stesso». «Noi che siamo i residenti di quella zona – spiega in una lettera al Tirreno Lina Deangelis – eravamo costretti a convivere tutti i giorni con del traffico in realtà vietato (quello pesante ndr) che rendeva pericolosa la nostra fuoriuscita dalle abitazioni, in quanto le code interminabili dei camion impedivano la visuale per poter immettersi nella strada principale, infatti capitavano almeno due o tre incidenti al mese. Da quasi un anno scriviamo mail e abbiamo avuto incontri con polizia stradale e Anas e Comune di Pisa. Abbiamo inoltre scritto alle amministrazioni di Livorno e Collesalvetti, ciò nonostante (ed è tutto documentato) nessuno è mai intervenuto facendo presente come fosse pericoloso quel ponte, poiché anche solo al transito era chiara la sua instabilità: i tremori, i rumori e le crepe che si erano formate erano evidenti, ma nessuno ci ha mai dato ascolto e forse per questa volta è andata bene. Era magari sufficiente, per evitare tutto questo caos che ora si creerà, allestire dei controlli veri, con dei posti di blocco mirati a impedire su quel tratto il transito dei mezzi pesanti, considerato poi che per arrivare dall’altro lato è stata creata la nuova uscita di Stagno nord, sulla Variante. Invece non è mai stato fatto niente di tutto ciò: abbiamo video di file interminabili dei Tir sopra al ponte, con l’infrastruttura sollecitata oltremodo».
Il passaggio dei camionisti, da tempo vietato dal gestore, ha sicuramente contribuito a creare ulteriori problemi alla strada che attraversa lo Scolmatore, al punto che adesso anche il passaggio delle macchine viene ritenuto pericoloso per la sua stabilità. Per questioni di peso, insomma, da due giorni possono transitarci solo persone a piedi, ciclisti e scooteristi. E così sarà per oltre due anni.