Riapre l’ufficio postale di Antignano: era fuori servizio da più di un anno
I lavori dopo l’esplosione procedono: taglio del nastro previsto a gennaio
LIVORNO. Quattordici mesi, forse però anche qualcosa di meno. L’ufficio postale di Antignano, devastato dall’esplosione messa in atto da una banda di malviventi che fece saltare in aria lo sportello automatico portando via un bottino di 30mila euro e, di fatto, rendendo inagibili i locali, torna a vivere. Il taglio del nastro è previsto a gennaio 2025. Poste aveva, da subito, scandito con precisione i tempi: adesso, siamo arrivati al count-down finale. I danni causati dall'esplosione e il conseguente incendio sono stati ingenti, ma «possiamo stimare la riapertura- fa sapere Poste - per i primi mesi del 2025 al netto di eventuali ritardi legati a imprevisti».
Il fatto
Erano le 3,30 della notte tra il 25 e il 26 novembre di un anno fa, del 2023, quando qualcuno fece esplodere il bancomat delle Poste di piazza Bartolommei 27, ad Antignano. Il boato fu fortissimo, mentre l’incendio divampato con la deflagrazione devastò le stanze interne: fu chiaro sa subito che gli interventi di ripristino sarebbero stati importanti. Per quanto dolorosa, la scelta di chiuderlo è stata necessaria. Poste sta lavorando per completare la ristrutturazione e ultimare sia la parte relativa a impianti e sicurezza. Sono stati mesi lunghissimi, soprattutto in considerazione dell’elevato numero di persone che, solitamente, erano abituati a fare di quell’ufficio uno dei punti di riferimento della loro quotidianità. Lo scorso ottobre è iniziata l’attività di ripristino e ciascuno ha dato il proprio contributo. L’ultimo step, finalmente decisivo, è stato quello che ha spostato l’orologio in avanti fino al prossimo gennaio. Gli operai sono al lavoro, si prova a rosicchiare ogni singolo secondo pur di restituire il prima possibile un servizio alla comunità. Perché non è stato soltanto il danno economico del bottino portato via dai malviventi, per quello ci sono le assicurazioni: la beffa più difficile da digerire è stata soprattutto la necessità di sottrarre un servizio ai cittadini per rimetterlo in sicurezza e renderlo nuovamente funzionale.
La mossa politica
La conferma, oltre da Poste, è arrivata anche dal coordinatore di “Città diversa”, Marco Cannito. «Abitanti della zona ci riferiscono che la parte elettrica e muraria sarebbe terminata e che si starebbero svolgendo gli ultimi lavori, come per esempio l’installazione dei condizionatori. Hanno vinto i cittadini - si legge nella nota diffusa con la segretaria Valentina Montella - con la raccolta firme portata avanti, nella quale si è sottolineato come la chiusura dell’ufficio postale si aggiungesse ad altri problemi del quartiere. Anche Città Diversa, dopo un sopralluogo all’ufficio ancora chiuso, ha fatto pressione su Poste Italiane, tenendo alta l’attenzione sul problema, sia a mezzo social che a mezzo stampa». La raccolta firme scattò immediatamente, per manifestare quello che sarebbe stato il disagio per i cittadini della zona, così come l’interessamento da parte del Comune di Livorno, che fin da subito chiese garanzie sulle tempistiche necessarie al ripristino. Adesso ci siamo, le Poste stanno per riaprire.