Il Tirreno

Livorno

Altri stracci nel centrodestra Guarducci: «Perini è stato volgare»

di Martina Trivigno
A sinistra il consigliere Alessandro Guarducci (Forza Italia) e a destra Alessandro Perini (FdI)
A sinistra il consigliere Alessandro Guarducci (Forza Italia) e a destra Alessandro Perini (FdI)

Il consigliere di Forza Italia: «La violenza anche verbale è da condannare»

3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Volano gli stracci nel centrodestra dopo la frase del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Perini, che ha sollevato un vespaio di polemiche. E dopo la condanna del Partito democratico, arriva anche quella del consigliere comunale Alessandro Guarducci (Forza Italia). Che pur pensando che «Perini si sia fatto trascinare dall’impeto dell’intervento», prende comunque le distanze: «Il linguaggio usato dal consigliere Perini non mi appartiene e non appartiene alla forza politica che rappresento».

Il fatto

Tutto è iniziato quando, giovedì scorso, in Consiglio comunale è stata approvata la mozione Pd – che riprende la legge regionale del consigliere Iacopo Melio – per l’istituzione a livello nazionale di una normativa sull’educazione emotiva, affettiva e sessuale nelle scuole. Ed è lì che Perini, durante il suo intervento, ha esordito: «Ci sono dei consiglieri comunali che firmano solo documenti che parlano di sesso e bambini. Non è sesso e samba, purtroppo è sesso e bambini. Mi chiedo se questi consiglieri comunali non siano dei veri e propri sessuomani». Da qui la valanga di polemiche: anche lo stesso Melio ha parlato di «parole indegne e vergognose» e ora Guarducci. «Si possono avere idee diversissime su qualsiasi tema. Io, ad esempio, ho votato in maniera convinta contro quella mozione della maggioranza – sottolinea – ma è l’ora di smetterla di fare opposizione in maniera così volgare: io non intendo abituarmi all’idea che alla politica debba corrispondere un linguaggio sempre più scurrile, in cui insulti e offese di ogni genere siano all’ordine del giorno. La violenza, anche verbale, è sempre da condannare».

La difesa

Ma in casa Fratelli d’Italia sono tutti allineati e coperti, pronti a difendere Perini. «Dico no al pensiero unico – sottolinea la capogruppo in Consiglio, Marcella Amadio – . Credo che i consiglieri comunali non dovrebbero occuparsi di temi nazionali, ma locali. E soprattutto non dovrebbero condannare chi utilizza metafore o altre figure retoriche per far comprendere meglio un concetto». Anche Alessandro Palumbo rimarca che «sui contenuti della mozione siamo tutti perfettamente allineati, tant’è che abbiamo tutti votato contro. In merito a quella frase, posso soltanto dire che il mio ruolo mi ha imposto col tempo di fare molta attenzione al linguaggio che uso. Non credo però che il consigliere avesse intenzione di offendere».

Il Partito democratico

E ora il Pd torna all’attacco, questa volta con Laura Brioli, responsabile scuola, formazione e università della segreteria Unione comunale Pd Livorno. «Si è assistito a un riprovevole esempio di azione politica perpetrato dal consigliere Perini – conclude Brioli – . Chi ha letto la mozione potrà comprendere che la parola sessualità, da Perini tradotta in un atteggiamento strumentalizzante e riduttivo nel termine “sesso”, viene usata e concepita in una visione che riguarda le fasi dello sviluppo non dei bambini ma nel periodo scolastico pre e post adolescenziale dei ragazzi e soprattutto nella consapevolezza della diversità».


 

Primo piano

Il caso

Calcinaia, fanno saltare in aria un casolare scassinando la cassaforte: morto un ladro, l’altro è grave

Sportello legale