Moletto, in 18 per la gestione del bar del circolo: «Ma non pensate di trasformarlo in ristorante»
Il presidente: «L’identità non si tocca e neppure i prezzi: dalla prossima settimana i colloqui»
LIVORNO. «In centinaia si sono fatti vivi per chiedere informazioni e invece le richieste formali formulate per gestire il bar del nostro circolo Arci pesca sono state 18, tantissime». Luigi Del Re è l’anima di quel circolo che esiste da 57 anni. Lui ne è presidente da 15. Come ama dire, è il presidente più longevo di quell’angolo di paradiso tra il blu del mare, il fascino di barche a vela e a motore e fuori dal caos.
E’ ormai da anni terra di benessere di migliaia di giovani livornesi: una sorta di tribù colorata che si è formata intorno a Giulia Bagnoli. Da 10 anni la 35enne da dietro al bancone è diventata amica. Consigliera. Maestrina con la penna rossa pronta a brontolare quando si sgarra. Rispettarsi, rispettare il luogo per viversi al meglio. E questa clientela vivace deve restare anche con chi verrà dopo Giulia. Dopo dieci anni l’imprenditrice che là dentro si è formata ed è cresciuta decide di concentrarsi sull’altro locale della Venezia. A malincuore lascia («per me è un pezzo di cuore», dice ) anche se ha dato la disponibilità al circolo di restare fino a fine anno. Fino a che non si trova un’altra gestione all’altezza del luogo.
A partire dalla prossima settimana il presidente del circolo comincerà i colloqui con i 18 contendenti. Ringrazia il Tirreno che ha fatto da “vetrina” al bando. E non ci gira intorno. «Vedo che tanti vorrebbero quasi trasformare il bar del circolo in ristorante: voglio essere molto chiaro, non succederà mai per diverse ragioni - e con fermezza le elenca - per prima cosa qua non si può cucinare anche se qualcuno ha provato a proporre la somministrazione di cibi cucinati altrove e io ho detto chiaramente no. Inoltre l’identità di questo luogo va mantenuta intatta, così come le caratteristiche tipiche dei circoli Arci, a partire dall’atmosfera e poi i prezzi».
Del Re vuole essere ancora più chiaro. «Anche gli articoli con i prezzi non normati dall’Arci devono comunque essere concordati col consiglio del circolo, quindi non ci sono margini per impennate o sorprese sul listino».
Bagnoli in 10 anni ha trasformato quell’angolo di paradiso al salmastro in comunità, ovviamente anche grazie alla collaborazione del circolo pesca che ringrazia di cuore e all’associazione Vivi Antignano. Una comunità che deve restare. «Per noi è importante vedere il bar sempre pieno di giovani», ribadisce Del Re.
E ricorda che il contratto che si andrà a firmare sarà un 4+4 «ovviamente è tutto legato al rinnovo delle concessioni legate alla Bolkestein e l’attività di somministrazione e di frequentazione è destinata ai soli soci Arci». Nel bando si chiede che il nuovo gestore si prenda in carico i lavori di manutenzione e pulizia sia delle aree di stretta pertinenza del bar che quelle che insistono sul moletto (gestite in concessione dal circolo). «Spero di riuscire ad avviare la nuova gestione i primi di dicembre», chiude il presidente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA