Il Tirreno

Livorno

Viabilità

Ardenza, da lunedì si passerà sul Bailey. A metà mese la demolizione dei 3 Ponti

di Flavio Lombardi

	Francesco Pistone sul nuovo ponte Bailey (foto Silvi)
Francesco Pistone sul nuovo ponte Bailey (foto Silvi)

Pronta a partire la nuova viabilità, a gennaio l’arrivo via chiatta della nuova struttura

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LIVORNO. Da giorni si stanno facendo opere propedeutiche all’apertura. Operai a lavoro, per montare l’illuminazione e dipingere la segnaletica gialla (che indica una situazione provvisoria) orizzontale e verticale sulla lingua d’asfalto della viabilità alternativa.

Nella giornata di ieri, il grosso è stato terminato, mentre oggi, è dedicato alle rifiniture che riguarderanno la definitiva messa a piombo dei 13 pali che faranno luce sulla strada e dei due posti sul camminamento pedonale, compreso il loro collegamento alla linea elettrica. E la novità è che la data dell’apertura ufficiale che farà percorrere ai mezzi il ponte “militare” di Bailey, è ormai fissata: il 4 novembre. Sembra quasi un segno del destino, visto che è proprio il giorno della festa delle forze armate.

Il ponte militare

Domani, gli uffici tecnici del comune prenderanno in carico la strada, prepareranno le carte e, lunedì, appunto, avremo un piccolo ma significativo cambiamento percorrendo il lungomare all’altezza della Rotonda in entrambi i sensi della circolazione sul ponte a traliccio. Era lo step tanto atteso, quello che precede la demolizione del vecchio Tre Ponti (anche se gli archi nel tempo erano diventati cinque) e che libererà definitivamente la foce del rio Ardenza da possibili ostacoli che nella tragica notte del 10 settembre di sette anni fa, fecero “tappo”.

I cinque Ponti

Nei giorni immediatamente successivi alla apertura del ponte militare venuto dagli States, si sposteranno le reti di cantiere di qualche metro verso il lato mare. Separando la spalletta pedonale del Bailey dal breve tratto di specchio d’acqua e del ponte che dovrà essere abbattuto. Una sequenza di pannelli protettivi saranno montati, evitando che la polvere possa investire auto, scooter e passanti.

Ed entro metà novembre, le ruspe e i grossi martelli pneumatici, cominceranno a fare la loro comparsa mettendosi in moto e compiendo il loro dovere in sette/dieci giorni. Pali, palancole, bonifica e spalle a foce tutta “aperta” si comincerà a preparare il terreno ai palancolati, messi a perimetro e che servono per realizzare le due spalle sulle, quali appoggerà il nuovo ponte.

Le palancole, verranno inserite a battipalo, andando a comporre una parete verticale a paratia che andrà a fondo per circa sei metri, concepita per resistere ai carichi laterali.

Saranno piantati poi otto pali a sud e altrettanti a nord a una profondità di quaranta metri e di un diametro di un metro e mezzo.

Nel frattempo, altre squadre specializzate, si dedicheranno alla bonifica bellica per escludere matematicamente la presenza di ordigni della seconda guerra mondiale.

Il nuovo ponte

E il nuovo ponte? Come il Tirreno ha già scritto, era il mese di agosto ed una spedizione di ingegneri partì da Livorno per Agrigento, presso i cantieri del Consorzio Stabile Santa Chiara (del raggruppamento temporaneo di imprese guidato dal Consorzio Stabile Grandi Opere) per seguire le prime fasi di costruzione messe in atto dagli operai in carpenteria. I tre (Francesco Pistone per il Genio Civile, Paolo Formichi, direttore dei lavori, e Andrea Cecconi progettista e direttore operativo) tornarono a casa molto soddisfatti dopo aver visto di persona i pezzi in acciaio corten (altamente resistente alla corrosione) che cominciavano ad essere saldati.

Operazioni lunghe per arrivare a completare una struttura che in lunghezza si sviluppa per 55 metri ed in larghezza 22 e dal peso di 440 tonnellate. Quando arriverà in zona Ardenza, dovrà solo essere asfaltata. Ma sarà già pronta.

La sfida i cantieri l’hanno lanciata e il manufatto ad una sola campata, potrebbe essere pronto anche prima del previsto. Entro la fine di gennaio lo potremmo vedere comparire dal mare. In viaggio su una chiatta. 


 

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